porti e logistica

L'Europarlamentare contro un emendamento presentato da Verdi e sostenuto da Pd e M5s
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 Qualcuno vuole tassare le navi che creano lavoro e sviluppo economico per sostenere i costi enormi di certe politiche green? È un modello di sviluppo che non possiamo condividere". Così in una nota il Capodelegazione della Lega al Parlamento Europeo Marco Campomenosi.


"Un emendamento dei Verdi sostenuto da Pd e M5s ha reso problematica la relazione del Parlamento Europeo sul trasporto marittimo, costringendo la Lega ad astenersi sul voto finale - ha spiegato Campomenosi -. Contrariamente a quanto chiesto da associazioni di categoria quali Assarmatori, Conftrasporto, Confcommercio e pure a quanto precedentemente avvenuto nei lavori in sede di commissione trasporti, è stato cancellato, durante la sessione plenaria in corso a Bruxelles, ogni riferimento alla necessità di reinvestire nella competitività, ricerca e sviluppo nel comparto marittimo, le risorse che l'Ue eventualmente incasserebbe dall'inclusione del comparto marittimo nell’ETS, il sistema di scambio delle emissioni. Il rischio concreto è che il comparto marittimo sia tassato per finanziare altri capitoli di spesa del bilancio dell’Ue, affossandone la competitività, già messa in pericolo dai concorrenti extra-Ue non certo soggetti al medesimo livello di tassazione e agli stessi standard normativi".


L'Europarlamentare della Lega ha aggiunto: "Nonostante il testo sia stato migliorato anche grazie al nostro contributo decisivo per il riconoscimento - messo in pericolo da un certo estremismo ambientalista - del ruolo del gas naturale liquefatto (GNL) come carburante di riferimento per la gestione della transizione energetica, l'emendamento approvato oggi ci costringe a non votare a favore della risoluzione nel suo complesso. Il settore marittimo italiano ed europeo è pronto ad affrontare le sfide della sostenibilità ambientale, ma bisogna ascoltare la voce delle categorie e la loro disponibilità a implementare politiche ambientali efficaci deve essere accolta e sostenuta con politiche ragionevoli e rispettose dei dati scientifici e del livello di sviluppo tecnologico raggiunto” conclude Campomenosi.