cronaca

Lo svela una ricerca svolta di Università e Amt. Beltrami: "Autobus sicuri"
3 minuti e 26 secondi di lettura
Quando i passeggeri indossano correttamente la mascherina chirurgica il rischio di essere contagiati dal coronavirus su un autobus in presenza di un passeggero infetto è quasi zero e non dipende dal numero di passeggeri. Non solo: i contagi da contatto su un bus come in altri ambienti sono quasi nulli.

Sono i confortanti risultati di un ricerca svolta dall’Università di Genova e Amt d
a un gruppo di lavoro formato da ingegneri, medici, chimici resa nota stamane nella sede dell'Università di Genova di via Balbi alla presenza del rettore Federico Delfino e dall'amministratore unico di Amt Marco Beltrami.

La ricerca è stata svolta a tavolino e sul campo utilizzando un manichino che emetteva goccioline del virus. Esaminati molteplici variabili.

Dallo studio è emerso
che il numero di contagi attribuibile all’uso del mezzo pubblico con una permanenza a bordo di mezz’ora in presenza di un passeggero infetto si può stimare da 4 a 17 contagi ogni 100mila utenti nel caso in cui tutti indossano le mascherine, meno di quanto si rischia normalmente al supermercato o in un luogo di culto.

Se nessuno indossasse la mascherina la possibilità salirebbe quasi a 700 contagi ogni 100mila passeggeri.

L'amministratore unico di Amt Beltrami ha poi ha rinnovato l'invito ai genovesi di salire sereni a bordo dei bus: "Il risultati della ricerca confermano che se si indossano le mascherine i passeggeri non rischiano di essere contagiati. Dunque invito i genovesi a usare senza ansie i nostri mezzi pubblici".

Il modello di riferimento dei bus considerato dall'indagine è il Mercedes Citaro G, uno snodato da 18 metri 
in servizio su linee cruciali che vanno dall’1 e al 18.

La simulazione è ststa effettuata con un modello tridimensionale dell’autobus.

Un sistema informatico ha calcolato l’evoluzione dell’emissione patogena da parte di un soggetto infetto tenendo conto del flusso d’aria generato dall’aria condizionata e dall’apertura di alcuni finestrini alternati. È stato trascurato l’effetto dell’apertura delle porte alle fermate e la capacità filtrante del sistema di ricircolo d’aria è stata ridotta al 50%.

Le analisi virtuali hanno considerato tre diversi scenari: nessun occupante indossa la mascherina, solo i passeggeri indossano la mascherina ma non l’emettitore, tutti indossano la mascherina.

Tutti i casi analizzati conducono allo stesso risultato: 
vicino a una persona infetta la possibilità di contagio varia dal 12% (se nessuno indossa la mascherina) al 6% se solo l’emettitore non indossa la mascherina fino a un numero intorno allo 0,1% se tutti indossano la mascherina.

Più ci si allontana più il rischio si abbassa
, fino praticamente ad azzerarsi.

"Lo studio non è condizionato dal coefficiente di riempimento del mezzo - ha spiegato Carlo Cravero del dipartimento di Ingegneria dei Trasporti - . Ciò che condiziona è la distanza dall’emettitore e l’uso della mascherina. Il numero di persone sull’autobus è ininfluente".

Preso in esame anche la possibilità che a bordo i fossero più persone
positive e, potenzialmente, più contagiati.

"La possibilità che più di un positivo viaggi a bordo l’autobus è già molto bassa - spiega ancora Cravero - . Ma se ci fossero altri positivi in altre postazioni non dovremmo avere una variazione significativa nei numeri che abbiamo ottenuto".

Il presidente di Amt Marco Beltrami 
invece ha sottolineato che "spesso abbiamo sentito parlare di rischi sui mezzi pubblici ma senza dati scientifici, è invece vero che se continuiamo a usare correttamente la mascherina usare il trasporto pubblico è sicuro. Questo è il messaggio che ci sentiamo di dare: superare remore e paure e tornare a usare il mezzo pubblico. Al momento stiamo portando circa il 45% dei passeggeri che usavano i nostri mezzi nello stesso periodo del 2019 e la capienza del 50% viene superata davvero in pochissimi casi".