Nuove linee guida per il Waterfront di Levante approvate con una delibera dalla giunta comunale genovese. Dalle prestazioni energetiche degli edifici, che dovranno essere a zero emissioni con pannelli fotovoltaici sui tetti, alle vetrate, che dovranno creare un effetto di “sospensione” e leggerezza, agli alberi del nuovo parco urbano, che saranno ad alto fusto e di specie autoctone della macchia mediterranea tra lecci, pini marittimi, palme e platani.Le linee progettuali sono state indicate dall’architetto Renzo Piano, che con il suo studio ha donato il progetto del Waterfront di Levante a Comune di Genova, Regione Liguria ed Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
È stato inoltre firmato il rogito finale per la vendita a Cds delle parti rimanenti dell’ex zona fieristica: la sede dell’ex Nira e i padiglioni C, il D, che ospitava Ingegneria, e M, ex centrale termica. Contestualmente, è stata stipulata la convenzione urbanistica che regolamenterà le modalità di riutilizzo delle aree.
Oggi è partita la demolizione del padiglione C, il più grosso dei padiglioni della Fiera, e sarà ultimata nel mese di maggio. Al suo posto troveranno spazio in parte il canale, in parte lo sviluppo immobiliare dell’operatore e in parte il parco.
Da Piano arrivano anche raccomandazioni “per lo scenario futuro”. Sarà importante che il Comune e l’Autorità Portuale – si legge nel documento – completino, ad esempio, la prosecuzione fino al Porto Antico della passeggiata ciclo-pedonale, del parco urbano e del canale navigabile dalla darsena fino a Calata Gadda; servono barriere acustiche sui quattro lati della sopraelevata e bisogna ultimare la facciata di Levante del Padiglione B.
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