Le farmacie sono i luoghi, ancor più degli studi dei medici di famiglia, dove le persone sfogano maggiormente le loro ansie sul Covid, pongono domande, cercano consigli, visto che sono più accessibili: basta aprire la porta ed entrare, prendere il numero, ed ecco che il camice bianco è pronto dietro il banco. In questo periodo di confusione sul vaccino Astrazeneca, capita sempre più spesso che ci sia la richiesta di informazioni.
Alice Diena, che incontriamo a Recco, è titolare di una delle poche farmacie liguri dove le dosi si somministrano direttamente in loco, complice una struttura in cartongesso "che avevamo montato prima, per esami come elettrocardiogrammmi e simili, ma che è risultata utilissima per questa pandemia: qui si prenotano visite e vaccini e il martedì, mercoledì e giovedì si vaccinano le persone, 50 a settimana anche se noi avremmo potuto supportarne anche 200 ma mancano le dosi".
Ed ecco che a due passi dal bancone dove la gente acquista ogni genere di medicina, con tutte le norme di sicurezza rispettate, c'è il banco accettazione per la verifica delle "carte", poi si passa al colloquio con il medico per l'anamnesi e infine in pochi secondi un buco nel braccio che apre a metà le porte della salvezza dal Covid, l'altra metà quando ci sarà il richiamo.
"Noi farmacisti under 60 eravamo già prenotati con Astrazeneca in quanto categoria a rischio, ma chi non aveva ancora fatto la prima dose è stato chiamato dalla Asl che ha annullato l'appuntamento dopo le nuove indicazioni dello Stato sul vaccino, mentre chi come me aveva già fatto la prima inoculazione, farà la seconda regolarmente. La gente ha molti dubbi, vista la confusione su Astrazeneca e i messaggi contrastanti in poco tempo, quindi vorrebbe scegliere il vaccino quando prenota ma questo è impossibile".
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