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Silva squalificato, Ekdal alle prese con un infortunio: centrocampo da inventare
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Poteva essere una Pasqua sontuosa, con una vittoria alla scala del calcio. Ma alla fine la Sampdoria ha dovuto accontentarsi di un pareggio, che però rischiava anche di tramutarsi in sconfitta.



Dunque, va bene così, l’uovo va considerato mezzo pieno, anche se sino all’espulsione di Silva e al gol di Hauge se c’era una squadra che meritava i tre punti era quella di Ranieri. Molto più del Milan, che di fatto ha giocato soltanto gli ultimi venti minuti, che per poco tuttavia non gli bastavano a rovinare integralmente la festa alla Samp.



Nel primo tempo un quasi totale dominio blucerchiato, con Donnarumma che aveva dovuto disimpegnarsi prima sulla conclusione a giro di Gabbiadini e poi sul colpo di testa di Thorsby. In mezzo, Damsgaard non era stato abbastanza veloce a capitalizzare un delizioso assist dello stesso Gabbiadini.



Nella ripresa al 12° la Sampdoria era passata in vantaggio con Quagliarella, abile a sfruttare un clamoroso errore in fase di alleggerimento di Theo Hernandez. Il capitano raggiungeva la doppia cifra in classifica marcatori e festeggiava il virtuale prolungamento del contratto, che sarà firmato quando Ferrero tornerà da un altro viaggio all’estero. Strada spianata verso i tre punti? Macché, Adrien Silva già ammonito commetteva un altro ingenuo fallo da dietro e veniva espulso. Sampdoria in dieci e Milan rivitalizzato.



La formazione di Ranieri teneva botta anche in inferiorità numerica, sinché Hauge a tre minuti dalla fine non trovava lo spiraglio giusto per superare Audero. Scattava l’assalto a forte Apache e prima Audero si opponeva ad una forte conclusione da fuori di Calhanoglu poi Kessie veniva stoppato dal palo. Terminava 1-1, con entrambe le squadre che per motivi diversi hanno qualcosa da recriminare ma il risultato è ecumenicamente giusto.