
"Non è possibile che un asse viario come Autostrada dei fiori e la A10, attraversate da circa 10.000 mezzi pesanti al giorno, provenienti da Francia, Spagna e Portogallo e che portano merci in Italia e ovunque in Europa, abbiano oltre 70 km di corsia unica ormai da mesi. I tre incidenti gravi degli ultimi giorni sono avvenuti tutti all'interno dei cantieri. Questo dice chiaramente quanto sia pericoloso obbligare migliaia di camion, uniti a decine di migliaia di macchine, a transitare su un'unica corsia - dichiara Berrino -. Alle indescrivibili tragedie, che stanno aumentando ogni giorno, corrisponde un blocco totale della circolazione sia sull'autostrada, sia sull'Aurelia dal momento che non esistono altre vie: paesi e cittadine costiere inondate da mezzi e traffico anormale, tutto questo in un momento in cui ci troviamo in zona arancione, figuriamoci tra poco quando ci auguriamo tutti di ritornare ad una normalità di vita e alla ripartenza del turismo".
"È tempo che il Ministero dei trasporti si faccia carico di una situazione così grave attraverso adeguati investimenti in Liguria - conclude -. Con un duplice obiettivo: da una parte incrementando alcune linee ferroviarie passeggeri, ad esempio la frequenza di Intercity che da Milano e Torino raggiungono Genova, Ventimiglia e Spezia e con un fondo supplementare da destinare alla Regione finché non sia finita questa emergenza autostradale; da un'altra parte investendo e sbloccando il cantiere per il raddoppio a Ponente tra Finale Ligure e Andora oltre alla risagomatura delle gallerie, per permettere alle merci provenienti da Francia e Spagna di viaggiare su treno anziché su autostrada".
IL COMMENTO
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Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie