cronaca

Un'associazione che diventa rete per 680 uomini: "L'occasione per recuperare rapporti sospesi"
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Il 19 marzo, Festa del papà, è forse il giorno più amaro per chi come i papà separati non vede mai i figli, il grande amore negato spesso specchio di un libro fitto di pagine tristi macchiate di recriminazioni, ricordi felici ormai sbiaditi dal tempo. Campanelli che non suonano, cellulari che non squillano. Silenzi di bambini che potevi abbracciare e poi ti giri e sono già uomini che neanche riconosci.

L'Associazione Papà Separati della Liguria nata una decina di anni fa
comprende circa 680 uomini e donne con sedi in ogni provincia e grazie a una tessera annuale di venti euro garantisce un aiuto e una assistenza a molti papá che le vicissitudini della vita hanno portato a vivere lontano dalla moglie, la mamma dei loro figli, e spesso lontano dagli stessi figli. La ferita più grave.

Ma se prima un padre separato era  spesso emarginato da famiglie e amicizie,
adesso anche grazie all'Associazione può contare su una piccola rete di sostegno : dall'assistenza psicologica grazie alla capacità di ascolto dei gruppi di auto aiuto, ora on line ogni lunedì sera, ma in tempi di non pandemia in presenza ogni giovedì sera nella sede di via Sagrado a Sturla. Poi c'è la consulenza di avvocati e di altri papà che mettono a disposizione le proprie competenze ed esperienza per aiutare chi nella condizione di papà separato c'è appena finito, attraverso uno sportello aperto anche alle mamme.

Esiste la possibilità di trovare un mini alloggio, l'aiuto più urgente, perché un uomo con una buona condizione economica quando si separa si trasforma in povero e se non ha una famiglia alle spalle, se non può tornare a casa dei genitori e rischia di dormire in auto o per strada.

A regolare i tempi della vita dei papà separati è la legge 54 che disciplinano le separazioni, da sempre applicata con un occhio di riguardo alla esigenze della mamma a cui vengono affidati in prevalenza i figli dimenticando l'ipotesi di una più adeguata condivisione fra i due genitori.

"Nella separazione spesso si apre un vero e proprio vaso di Pandora in cui i genitori danno il peggio di sé - spiega Aldo Spalla, dipendente dell'Università di Genova e vice presidente dell'Associazione - e i figli, tirati da una parte e dall'altra finiscono per essere coinvolti pesantemente nelle vicende giudiziarie con conseguenze disastrose e frequentemente l'interruzione dei contatti con uno o entrambi genitori".

Mai una separazione è indolore per i figli, aggiunge Spalla,
ma spesso il dolore si moltiplica in cause che durano anni e anni e alla fine si resta orfani di genitori viventi come raccontano i figli diventati adulti di genitori separati nel libro, "Con i loro occhi", che raccoglie riflessioni di giovani e adulti che hanno vissuto l'esperienza dolorosa della separazione dei genitori.

Per questo la festa del papà e una festa amara per molti uomini, papà a cui è negata la possibilità di vedere e abbracciare il proprio figlio, una pena e una penitenza che si ripete ogni giorno e tocca l'anima, ferisce ogni papà soprattutto il 19 marzo,

Ma il messaggio di questo giorno però vuol essere di speranza:
 "C'è sempre il modo di recuperare un rapporto - conclude Spalla - forse questa festa può essere l'occasione per un messaggio di auguri a quel genitore che si pensa distante e ormai perso, ma non lo è. E allora l'augurio dell'associazione è a tutti i papà e tutti i figli perché possano oggi e ogni giorno costruire e ricostruire il loro rapporto".

https://www.papaseparatiliguria.it/