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Secondo il presidente della Liguria, il capo del governo eccede in distacco e rigore
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Dopo le fluviali dirette notturne Facebook di Conte, che avevano peraltro un loro pubblico affezionato, a Palazzo Chigi lo stile è cambiato: un banchiere poliglotta che ha studiato dai gesuiti, d'altra parte, non poteva adottare gli stessi moduli di un personaggio lanciato sulla ribalta nazionale da Beppe Grillo e dalla Casaleggio & Associati.

Ma forse il passaggio dall'ipercomunicazione colloquiale dell'autodefinito "avvocato del popolo" alla gelida asciuttezza dell'ex signore dell'Euro è stato troppo brusco. Tanto che perfino Giovanni Toti, peraltro tra i più convinti sostenitori del nuovo governo, si sente di dare - da uomo nato e cresciuto nel giornalismo televisivo e quindi esperto di comunicazione - qualche "dritta" all'uomo di Palazzo Chigi, specie sulla gestione del passaggio della sospensione di AstraZeneca "Se posso dare un consiglio al presidente Draghi, dovrebbe parlare di più al Paese. In certi momenti - dice intervenendo a La7 - vedere soprattutto da una persona stimata una parola di conforto, di rassicurazione e di indirizzo credo agli italiani non farebbe dispiacere".