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Il ministro ha parlato anche di 'transizione burocratica' per far andare in porto il piano
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Serve una 'transizione burocratica' per garantire il successo degli investimenti previsti nel Recovery plan.


Così il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha partecipato al webinar: "Presto e bene: la transizione ecologica dai progetti ai cantieri" promosso da Ispra.

Cingolani non ha nascosto la sua grande preoccupazione per la capacità di scaricare a terra le iniziative del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr), ovvero il programma di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.

"Il track record degli ultimi anni dice che riusciamo a mantenere il 10% di quello che promettiamo. Se questo capitasse anche con il Pnrr sarebbe un esito catastrofico. Perché banalmente non avremmo le fatture da portare in Europa per farci rimborsare" ha spiegato Cingolani.

Secondo il ministro il problema è che il meccanismo di autorizzazione e gestione dei progetti è troppo complesso per essere semplicemente razionalizzato o semplificato. "Bisogna inventare una struttura tutta nuova" ha detto.

Sulle scelte e le novità che potrebbero arrivare dal punto di vista normativo, Cingolani ha ricordato che è al lavoro un tavolo interministeriale su cui bisognerà convergere.

"Questa è la scommessa delle scommesse: o lo facciamo, o tutto il resto del piano rischia di non andare in porto" ha detto il ministro che poi ha citato il modello Genova per le opere pubbliche.

"Vivendo a Genova ho avuto modo di apprezzare quel successo. Non è l'unico metodo, ma l'esempio serve per capire che di fronte a un'emergenza nazionale, com'è anche quella che stiamo vivendo, è importante l'ordine di idee in cui ci mettiamo" ha sottolineato, per poi concludere: "Dobbiamo davvero essere molto concreti. Non è sbagliato dire che il Pnrr è l'ultima occasione che abbiamo".

Ricordiamo che per quanto riguarda le opere che interessano la Liguria, ci sono il completamento della linea ferroviaria Genova Ventimiglia, il completamento del raddoppio della Pontremolese, collegamento tra La Spezia e Parma e la Diga foranea di Genova, opera da 700 milioni di euro e per cui si è ancora alla fase del progetto di fattibilità.