Nel primo lockdown ha rischiato le multe andando a nuotare in piena notte in mare per evitare i controlli, "ma in mare si possono contagiare solo i pesci".
Gaia Naldini, più volte campionessa italiana, vincitrice del titolo europeo nel 1997 e del titolo di campionessa del mondo a Perth nel 1998 nella 25 km a squadre, oggi è una nuotatrice master e allenatrice.
La incontriamo nella piscina di Albaro dove si allena ogni giorno, anche se la sua passione è il nuoto in acque libere, in mare.
"Nuotare è la mia vita - attacca la Naldini - il primo lockdown è stata un'agonia, nuotare aiuta, e oggi siamo dei privilegiati a nuotare in impianti vuoti che si reggono con grande difficoltà"
"Adesso mi sto preparando per la Capri Napoli che avrò il 9 luglio, un obiettivo che ti aiuta ad avere delle motivazioni in questo momento di grandi difficoltà. Io nuoto da una vita tutti i giorni, salvo malattie"
La Naldini nuoto sia in mare che in piscina: "La differenza? Le acque libere sono un'incognita per le variabili che si possono trovare. Io sono di parte, ma le acque libere sono tutta un'altra cosa, senza confini, ma ci alleniamo prevalentemente in piscina"
"Il mare più bello in cui ho nuotato? Uno dei belli senza andare lontano è il Mar Rosso, trasparente e con una fauna ittica meravigliosa. In Italia e dintorni? Penso alla Sardegna e alla Corsica, ho fatto la traversata delle Bocche di Bonifacio ed è bellissimo. Se ho paura degli squali e se ho mai avuto incontri con animali particolari? Onestamente non tranne le meduse, nei nostri mari incontrare gli squali è una possibilità abbastanza remota, in Australia quando feci i mondiali c'erano anche gli elicotteri che controllavano che non ci fossero, qui è difficile pensare agli squali, mentre le meduse possono essere molto fastidiose.
La nuotata più lunga? Penso a una Capri Napoli, 8 ore e 59 minuti, un lasso di tempo in cui in mare ci alimentiamo anche, beviamo carboidrati liquidi insieme ai sali".
cronaca
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"Senza nuoto non so stare, gli squali? in Italia fanno più paura le meduse"
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