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Il tecnico blucerchiato trent'anni fa era stato parte attiva della "maledizione Cagliari"
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Claudio Ranieri mastica amaro, eppure lui dovrebbe conoscerla la maledizione Cagliari: quando allenava i sardi, trent'anni fa col famoso 2-2 firmato Fonseca rischiò di azzoppare la rincorsa del Doria al suo primo scudetto. Adesso osserva: "Per l’andamento della gara il pareggio è giusto. A trenta secondi dalla fine avevamo palla noi. Dovevamo perdere tempo. Peccato. Il bello e il brutto del calcio è questo. Ma questa cosa non va giù".

L'avvio è stato sconcertante. "Nel primo tempo avevano loro la superiorità, i tre dietro loro e Duncan ci portavano sempre a spasso e ci tagliavano fuori. Le loro occasioni erano quasi tutte in fuorigioco e non riuscivamo a giocare. Abbiamo preso gol su un fallo laterale e non abbiamo creato situazioni di pericolo".

Meglio la ripresa. "Nel secondo tempo Ramirez è entrato bene e li abbiamo schiacciati nella loro metà campo. I contropiedi erano pericolosi perché loro non sono una brutta squadra, hanno giocatori importanti. Siamo però cresciuti".

Resta la consolazione del ritorno al gol di Gabbiadini. "Son contentissimo per lui. Un ragazzo splendido. Ha recuperato bene, è quasi pronto. Lui stesso mi ha detto che avrebbe preferito partire dalla panchina. Lui tira in ogni modo. Un ragazzo che sa fare tutto. Da ampie soluzioni, lo ha dimostrato l’anno scorso. Ha un sinistro che è un pennello".