cronaca

Viaggio nelle realtà economiche della Liguria per ascoltare problemi vissuti e prospettive di rilancio
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Un anno di Covid è trascorso. Sono passati ormai dodici mesi dall'inizio della pandemia che ha stravolto completamente le abitudini di tutti. A pagarne le conseguenze maggiori sono state le piccole, medie e grandi attività che all'improvviso hanno dovuto fare i conti con chiusure obbligate, misure restrittive, contingentamenti, Dpcm in serie con normative sempre nuove a cui adattarsi. L'introduzione delle zone colorate dopo l'estate ha portato a regole fisse a seconda del grado di diffusione del virus nelle diverse regioni, da lì in poi è iniziato un continuo alternarsi di di chiusure e semi apertura. Dalla ristorazione ai negozi di abbigliamento, dalle botteghe artigiane ai locali per la casa, tutte le realtà economiche hanno dovuto affrontare questo periodo di incertezza.

Da Roma sono state stabilite misure di sostegno dedicate che non sempre sono arrivate rapidamente ai destinatari. Alcuni commercianti lamentano ritardi e disorganizzazione. Altri hanno preso di petto le problematiche e hanno escogitato nuovi modi per andare avanti e garantire il proseguo dell'attività e della produzione. Primocanale ha deciso a un anno dall'inizio dell'emergenza di far partire un'inchiesta che vuole approfondire e capire quali conseguenze, problemi, modifiche e occasioni di rilancio ha prodotto il Covid. Un viaggio che coinvolge tutta la Liguria, da Ventimiglia a Sarzana, in modo da avere una fotografia chiara e lucida di cosa ha rappresentato il Covid per il mondo del lavoro.


I dati di Unioncamere per la Liguria al 31 dicembre 2020 parlano chiaro. Le imprese registrate sono 161.349 con un calo dello 0,6% rispetto a un anno prima invertendo un trend che era positivo. Sono calate anche le imprese attive (-0,3%) che ora sono 135.375. Le variazioni più importanti le hanno subite i settori dell'agricoltura (-1,9%) e del commercio (-1,2%) seguiti da industria (-0,8%), turismo (-0,5%) e trasporti (-0,5%). Il blocco dei licenziamenti ha aiutato ad evitare dati peggiori ma il saldo è comunque negativo. In Liguria si parla di un tasso di occupazione al 64,5% con un calo rispetto a un anno fa dello 0,6%.

Il Covid ha frenato anche l'impresa femminile nell'ultimo anno, la Liguria registra un trend negativo con un calo di 388 realtà rispetto al 2019. Attualmente sono 35.653 le imprese femminili in Liguria, con una diminuzione dell'1,08% in confronto al 2019: in Italia solo Molise (-2,02%), Friuli Venezia Giulia (-1,48%) e Marche (-1,22%) hanno fatto peggio della nostra regione. I settori che hanno fatto registrare il maggiore calo sono quelli del commercio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese. Un aspetto interessante riguarda le imprese femminili Under35 dove si registra una diminuzione in Liguria come in tutta Italia ma più contenuta: - 3,33% (che corrisponde ad una diminuzione di 121 imprese) mentre la media italiana è stata di - 4,45%.

Con le misure restrittive anti contagio e il divieto degli spostamenti negli ultimi dodici mesi a pagare le conseguenze più pesanti è stato il mondo del turismo. In Liguria gli arrivi complessivi sono calati del 48,2%, le presenze del 42,2%. Un quadro nero ma ora che i vaccini iniziano a essere somministrati lo sguardo si proietta al futuro e la speranza di tutte le attività è quella di poter presto ripartire a pieno regime.