cronaca

Si era insediato mesi prima nel rudere. L'autopsia per confermare l'identità
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Potrebbe appartenere a cinquantenne di origini pugliesi il cadavere trovato tre giorni fa in un rudere nei boschi alle spalle di Quarto Alta, nel levante genovese.


Pochi mesi fa l'uomo era stato identificato da una pattuglia di agenti delle volanti in servizio nella zona dopo alcuni furti in appartamento si erano insospettiti vedendo l'uomo spuntare da una radura.


Gli agenti avevano accertato che il cinquantenne viveva da tempo accampato nel rudere in pietra, che lui teneva abbastanza in ordine perchè considerava la sua casa.

Ad accorgersi del cadavere, in avanzato stato di decomposizione, era stato un cittadino che stava facendo una passeggiata nei boschi sulle alture di via Dei Ciclamini.

Le indagini sul decesso dell'uomo sono state avviate dai poliziotti
del commissariato Nervi.

Secondo una prima analisi l'uomo, un senza fissa dimora, sarebbe morto almeno tre mesi fa.

La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il pm di turno Andrea Ranalli ha disposto l’autopsia per dare un nome al corpo e capire se l’uomo è stato vittima di un’aggressione, ma l’ipotesi più avvalorata al momento rimane quella del malore.

A novembre, poco lontano, sul monte Moro, sempre un escursionista aveva trovato, in una cabina elettrica dismessa, il corpo senza vita di uno sconosciuto poi risultato essere un clochard che viveva in quel riparo.