cronaca

Sotto inchiesta il progettista e il dirigente del genio civile
1 minuto e 10 secondi di lettura
Sono due le persone indagate per la mareggiata che il 30 ottobre 2018 devastò la diga di Rapallo provocando il naufragio di 225 imbarcazioni di lusso tra le quali anche lo yacht di Pier Silvio Berlusconi. Si contarono danni per milioni di euro. Il procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio e il pm Walter Cotugno hanno chiuso le indagini nei confronti del progettista della struttura, Ernesto La Barbera e per il dirigente del Genio civile Alessandro Pentimalli. Le accuse sono di disastro colposo e naufragio.

Secondo l'accusa, i lavori di rinforzo a cui la diga era stata sottoposta poco tempo prima della mareggiata avrebbero avuto difetti nella progettazione e non vi sarebbero state le prescrizioni tecniche e la vigilanza da parte del Genio civile.

A Rapallo, le onde in certi momenti avevano avuto picchi di 10 metri di altezza abbattendo completamente la diga del porto turistico Carlo Riva. La forza dell'acqua causò la rottura degli ormeggi di centinaia di imbarcazioni finite poi sulla spiaggia, sulle scogliere del lungomare e su quelle che proteggono l'antico castello simbolo della città.

Era poi nata una seconda indagine sullo smaltimento dei relitti e dei rifiuti che aveva portato anche a misure cautelari nei confronti dei vertici della società che si occupava del porticciolo e di un imprenditore legato a clan camorristici.
A oltre due anni di distanza, la diga non è ancora stata rifatta e il porticciolo è ancora impraticabile agli yacht.