Il ristoratore di Fegino che ha aperto un ristorante per fare rivivere l'ex centrale del latte e riempire il vuoto, ma anche l'esercente della Valbrevenna che difende il suo circolo trattoria che lì nelle campagne dell'entroterra è anche un presidio sociale. E poi altri ristoranti, la pizzeria Le Cigale di piazza Martinez, a San Fruttuoso che resiste ma la pizza, rimarca mesto, si mangia di sera e così non si può resistere.
In piazza De Ferrari, nel cuore di Genova, sono andate in scena per l'ennesima volta le denunce dei ristoratori e dei baristi che anche con la chiusura anticipata anche con il ritorno in zona gialla non possono resistere.
Claudio La Rosa, ristorante del bar ristorante La Centrale: "Giusto esprimere dissenso a questa congiura contro il ristoranti. Abbiamo bisogno di lavorare perchè abbiamo investito tanti soldi per realizzare questo locale aperto il 5 marzo dell'anno scorso e la settimana dopo abbiamo chiuso per la pandemia. Non ci saremmo mai aspettati che potesse accadere quanto è accaduto. Noi non abbiamo preso un centesimo, noi non vogliamo ristori ma solo a lavorare. Io ho un'impresa di carpenteria metallica, mio figlio fa medico, abbiamo fatto questo per fare rivivere la zona di Fegino".
Marco Guandalini della Antica Trattoria Semino di Busalla: "Chiediamo rispetto, dignità e lavorare anche a cena e avere ristori per noi e la cassa integrazione per nostri dipendenti e un adeguamento sulla Tari. I ristori? Sono arrivati in minima parte. Tanti hanno già chiuso e altri chiuderanno questa settimana".
Fabio Occhipinti della Pizzeria Le Cigale di piazza Martinez: "Abbiamo due dipendenti in cassa integrazione da mesi e abbiamo bisogno di tornare a lavorare la sera perché la pizza non si mangia di giorno.
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