cronaca

L'ultima piena del Magra ha tranciato una parte del guard rail del viadotto
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L’8 febbraio saranno passati 10 mesi da quell’8 aprile 2020, giorno in cui è crollato il ponte di Albiano Magra, in Toscana. Un crollo che ha provocato dei grandi problemi non solo per i residenti di Albiano Magra, il viadotto era infatti uno snodo viario fondamentale che tutta la provincia spezzina. I lavori per la ricostruzione del nuovo ponte dovrebbero iniziare a marzo 2021 e durare circa un anno.



 
 
Ma per i residenti di Albiano Magra in questi 10 mesi cosa è cambiato? “Oserei dire che in questi mesi per noi non è cambiato niente – ci conferma Roberta Baldassini, commerciante di Albiano Magra – Viviamo le stesse criticità. Non abbiamo avuto una viabilità che ci potesse togliere dall’isolamento. Dal punto di vista commerciale non abbiamo ricevuto nessun aiuto per le attività sono state danneggiate dalla potenziale clientela che non attraversa più il ponte”. La viabilità nella provincia spezzina, soprattutto dopo il crollo del ponte di Albiano, vive una situazione complessa, considerando che una delle alternative per spostarsi ad esempio da Ceparana (nel comune di Bolano) a Santo Stefano è la strada della Ripa che viene chiusa durante le allerte meteo. 




 
 
Proprio durante l’ultima allerta meteo di venerdì scorso gli albianesi hanno vissuto momenti critici: “Uno scenario che si ripete spesso - continua Roberta - per fare 2 chilometri quando viene chiusa la Ripa dobbiamo andare alla Spezia e poi risalire per spostarci dall’altra parte del fiume”. Durante l’ultima allerta meteo la piena del fiume non ha solo rimosso l’ultimo veicolo rimasto sul ponte, ha trascinato anche alcuni detriti ed ha tranciato una parte del guard rail del viadotto, che ora giace accasciato sulla sponda del fiume.