politica

La ricandidatura per un secondo mandato pare scontata, ma un evento clamoroso potrebbe sparigliare i giochi
1 minuto e 56 secondi di lettura
Sono le ore in cui il governo e l'Italia si giocano un pezzo di futuro.

Sono le ore in cui ex manager delle grandi aziende di Stato, si interrogano sul proprio domani tra libertà e carcere. E' il caso dell'ex di Ferrovie, Mauro Moretti.

Sono i giorni in cui certe sirene
, che cantano nei palazzi romani, abbracciano Genova e non se ne vanno dallo specchio acqueo compreso tra la Diga e i Forti.
Tanto da far pensare che non sia proprio fantapolitica.

Sulle ceneri di un esecutivo - dove paiono spiccare guerre personali mentre affonda l’Italia - tra la Capitale e la Lanterna, raccontano di abboccamenti, mezze parole, embrioni di trattative trasversali per una clamorosa ipotesi: quella che il protagonista definirebbe la vision 2022.

Ovviamente, lui, è Marco Bucci, sindaco di Genova: l'uomo che ha ricostruito il ponte sul Polcevera a tempo di record in veste di commissario e mal sopporta lacciuoli e lungaggini della burocrazia tipica del sindaco.

Un'antipatia tale da farlo tentennare per una candidatura al secondo mandato nonostante un esito - oggi - scontato. Fonti vicine allo skipper di Tursi garantiscono che, nonostante tutto, ben oltre le dichiarazioni di facciata, la vera autoconvinzione per riprovarci sia maturata, solo nelle primissime settimane d'anno con gli aspiranti successori a farsene una ragione.

Tutto salvo, imprevedibili colpi di scena.

Già, se a un manager che ha conosciuto l'America venisse offerta la guida di una robetta italiana come la gloriosa Finmeccanica oggi ribattezzata Leonardo?

Magari non sarebbe proprio uno shock renziano, ma la qualcosa meriterebbe una valutazione per chiunque.

Il nome di Marco Bucci, per quel ruolo apicale dell'industria italiana, nascerebbe addirittura da un'idea degli avversari politici - il centro sinistra - nel nome dell'autorevolezza acquisita nei mesi del "fu" Morandi e non meno, dal canto loro, per far tornare Genova "l'ex Rossa" contendibile in chiave elezioni 2022. Un'ipotesi che, se gradita al manager vicino alla Lega, potrebbe reggere anche con governi di colorazioni differenti da quello attuale in equilibrio sul filo di una precaria fiducia.

Amici e nemici di Bucci non smentiscono nulla, ciascuno per il proprio conto. Sullo sfondo quello di Genova, città in cui l’ex Finmeccanica oggi Leonardo - ora guidata da un genovese di nascita come Alessandro Profumo - significa una fetta irrinunciabile di occupazione.