cronaca

L'intervento dei rappresentanti della categoria
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"Alcune categorie di imprese pagano già oggi più di 60 euro a metro quadrato e oggettivamente è impensabile chiedere ancora qualcosa".

Anche Confesercenti Genova con il suo presidente Massimiliano Spigno, interviene
a proposito della pronuncia della Corte dei Conti che ha imposto al Comune un aumento della tariffa sui rifiuti per la copertura degli extra costi di Amiu.

"La situazione non è nemmeno una conseguenza del Covid-19 che, peraltro, ha visto anche la ripetuta chiusura delle imprese e quindi la drastica riduzione della loro produzione di rifiuti - sottolinea Spigno - il problema c’era ben prima della pronuncia della Corte dei Conti. Oggi qualsiasi aumento delle tariffe non domestiche è semplicemente inconcepibile. A questa situazione si arriva da distante, le vicende sono purtroppo tristemente note e già denunciate da tempo e non si può quindi pensare di scaricare sulle imprese il costo di mancate scelte o di ritardi sugli impianti di trattamento anche perché sappiamo tutti che a Scarpino ha conferito metà dei Comuni della Liguria ed è quindi profondamente ingiusto che a farne le spese siano solo i genovesi".

Spigno si unisce all'appello del vice sindaco di Genova Pietro Piciocchi nei confronti del ministero.

"Bisogna che il Ministero dell’Ambiente aiuti a mettere una pezza alla situazione - sottolinea - per non compromettere la sopravvivenza stessa delle imprese. Anche le modalità di determinazione delle tariffe sono profondamente inique ed obsolete, senza nessuna possibilità di correttivi per riequilibrare i pesi: non si può continuare così all’infinito".