C’è attesa, a Genova, per il ‘debat public’ che vedrà protagonista il progetto sulla nuova diga. Un’opera che sarà destinata a mutare il destino dello scalo del capoluogo ligure e della città stessa. L’appuntamento è fissato per l’8 gennaio a palazzo San Giorgio alle ore 15. Sarà una conferenza stampa nella quale saranno presentati gli obiettivi e il programma del progetto e sarà illustrato il calendario di incontri del dibattito pubblico, dedicati alla presentazione dell'opera e alla raccolta di osservazioni e proposte sulle alternative d'intervento per la sua realizzazione.
Parteciperanno, tra gli altri, Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e Marco Bucci, sindaco di Genova. Una occasione per confrontarsi pubblicamente sulla nuova opera (dopo i convegni sugli sviluppi del Decreto Genova organizzati a Primocanale). Il primo incontro a cui ne seguiranno molti altri, per arrivare poi fino alla costruzione della nuova diga foranea. E’ infatti previsto per legge il cosiddetto ‘debat public’, che coinvolgerà tutti i cittadini genovesi.
Si terrà ovviamente nel rispetto di tutte le norme di contenimento del coronavirus. Il dibattito avrà infatti luogo in forma virtuale. Il giorno 9, nel frattempo, l’Autorità di sistema ha convocato i primi stakeholder, così da affrontare in via preliminare i più importanti passaggi che porteranno alla realizzazione dell’opera.
La nuova diga costituirà, per il porto di Genova, un enorme salto di qualità: l’ipotesi più accreditata è che la struttura venga costruita al largo di quella esistente, raddoppiando di fatto lo spazio di transito per le navi dirette alla stazione marittima o ai terminal del porto vecchio e di Sampierdarena e garantirà ai natanti anche un più ampio spazio di manovra. La diga potrà quindi consentire anche alle navi di grandi dimensioni di scalare le banchine genovesi e garantirà inoltre una maggiore sicurezza a tutte le imbarcazioni in transito.
Anche le grandi navi da crociera, per cui è previsto il dragaggio dei fondali di accesso alla stazione marittima, beneficeranno di un più ampio bacino di evoluzione. Lo studio di fattibilità, che è stato affidato al consorzio Technital, è attualmente in corso: di fronte alla ‘vecchia’ diga sta operando nave Saentis, della società svizzera Geoequip Marine Operations Ag, che ha il compito di sondare i fondali da un capo all’altro del porto di Genova; le operazioni si concluderanno il 24 di questo mese.
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Ecco la nuova diga di Genova, al via il 'debat public'
L'opera costituirà per il porto di Genova un grande salto di qualità
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