cronaca

Le disposizioni saranno in vigore fino al 15 gennaio. Vietato spostarsi tra regioni
3 minuti e 13 secondi di lettura
Entra in vigore domani, 7 gennaio, il nuovo decreto del governo che detta le dsposizioni che saranno in vigore fino al 15 gennaio. Il testo prevede il divieto, su tutto il territorio nazionale, di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. Resta anche l’obbligo di indossare la mascherina  e di limitare le uscite nella fascia oraria dalle 5 alle 22.





Il 7 e l’8 gennaio l’Italia sarà in zona gialla, con bar e ristoranti che saranno aperti fino alle 18. Si può quindi tornare a consumare al tavolo, ma non in numero superiore alle 4 persone, se non si è conviventi. Dopo le ore 18 sarà possibile prendere cibo da asporto e consumarlo a casa e non nelle vicinanze dell'esercizio commerciale. Vietati gli assembramenti e le feste, sia in luoghi privati che pubblici. Negozi aperti.




Nei giorni 9 e 10 gennaio, si torna in zona arancione. Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Saranno chiusi i bar e i ristoranti, ma si potrà prendere cibo da asporto oppure ordinarlo a domicilio fino alle 22.




Restano aperti supermercati, farmacie, edicole e tabaccai, ma anche i negozi al dettaglio, inclusi quelli di abbigliamento, calzature e gioielli. Sono aperti i parrucchieri e i centri estetici. Ci si potrà muovere all’interno del comune di residenza tra le 5 e le 22. Sempre e solo all’aperto si può fare attività sportiva da soli e nelle vicinanze della propria abitazione.



Dall’11 gennaio al 15, l’Italia tornerà a essere divisa in fasce di colore. Prendendo come riferimento il report che verrà inviato l’8 gennaio al ministero della salute con l' Rt, l’indice di trasmissione del virus: sotto l’1, le regioni dovrebbero restare in zona gialle; con indice pari a 1 si andrà in fascia arancione; mentre con Rt superiore a 1,25 la zona è quella rossa.




"Stando ai numeri attuali per Rt e scenario e zona di rischio, la Liguria si colloca a cavallo tra la zona gialla e la zona arancione, sullo spartiacque. L'Rt immaginiamo che sia a cavallo di 1, gli altri fattori di rischio restano moderati, terapie intensive occupate al 30 % e i posti letto di media intensità attorno ai 40%, circolazione del virus 2 ogni 10 mila abitanti", ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti (LEGGI QUI).



Il decreto conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, la possibilità spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata all’interno della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.




Si interviene inoltre sull’organizzazione dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, con la previsione della ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.



Infine, per l’attuazione del piano di somministrazione del vaccino contro il contagio da COVID-19, sono previste specifiche procedure per l’espressione del consenso alla somministrazione del trattamento, per gli ospiti di residenze sanitarie assistite (o altre strutture analoghe), che siano privi di tutore, curatore o amministratore di sostegno e che non siano in condizione di poter esprimere un consenso libero e consapevole alla somministrazione del vaccino.