cronaca

In Italia arriveranno il 26 dicembre allo Spallanzani di Roma
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Sono partiti dalla sede della Pfizer in Belgio i Tir con i primi vaccini contro il Covid-19. Lo si apprende a Bruxelles. I camion sono partiti per vari paesi da Puurs in Belgio. In Italia arriveranno il 26 dicembre all'ospedale Spallanzani di Roma e riguarderà quasi 10mila dosi, in tempo per il Vaccine-Day previsto il giorno successivo. La Liguria punta sulle Rsa dove arriveranno le prime 320 dosi per operatori e ospiti. Regno Unito e Svizzera hanno già avviato la compagna di somministrazione del siero, mentre per il 6 gennaio è attesa la decisione di Bruxelles sull'altro vaccino disponibile, quello di Moderna.

I Tir dai confini italiani saranno scortati dalle forze dell'ordine fino a Roma Per questa operazione entrerà in campo la Difesa con Aeronautica, Esercito e Marina per l'Operazione Eos. Delle 9.750 dosi iniziali Pfizer allo Spallanzani, una parte sarà trasportata a Pratica di Mare dove 5 aerei (due C27J dell'Aeronautica, due Dornier Do. 228 dell'Esercito e un P-180 della Marina) raggiungeranno le mete più lontane, secondo il piano del ministero della Difesa sulla base di quanto predisposto dal commissario Domenico Arcuri. I restanti vaccini raggiungeranno le destinazioni via terra con un impegno complessivo di 60 autoveicoli e circa 250 militari.

Quella del 27 dicembre sarà solo la prima giornata di una lunga e complessa campagna vaccinale di massa ma, assicurano le istituzioni, l'Italia avrà le dosi necessarie per permettere a tutti i 60 milioni di residenti nel nostro Paese di ricevere il vaccino anti Covid. Nella seconda fase della campagna, non appena disponibili i vaccini delle altre aziende le Forze Armate li trasporteranno in tutta Italia. L'hub principale per lo stoccaggio delle dosi sarà l'aeroporto di Pratica di Mare, da dove partiranno per raggiungere i 21 'Sub Hub', strutture militari dislocate in tutte le regioni che garantiscono le necessarie misure di sicurezza. Da qui partiranno per essere consegnati ai siti di somministrazione. Il piano prevede l'utilizzo di 11 aerei, 73 elicotteri e oltre 360 autoveicoli.

Il 2021 sarà molto meglio del 2020?
 "Sarà l'anno del vaccino e della vaccinazione di massa, se saremo bravi tutti noi a convincere chi è scettico. Se lo faremo arriveremo tra l'estate e l'autunno ad avere 40 mln di persone immunizzate". L'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria, fa il punto sull'anno che verrà. "Sarà un anno di rinascita e speranza dal punto di vista umano, ma anche di ripartenza per l'economia. Avremo dei casi, si parlerà di ondate almeno per gennaio-febbraio. Ma sarà anche l'anno della consapevolezza: ci saranno tanti vaccini e questo deve farci sperare per il meglio".

Bassetti pensa al futuro della sanità e chiede una riorganizzazione totale per fronteggiare future emergenze e sgravare gli ospedali sempre più al collasso: "La prima cosa su cui lavorerei è la riorganizzazione completa di tutta la medicina territoriale. Medicina del territorio e ospedaliera non possono vivere su due binari separati, devono al contrario 'incontrarsi' perché solo con un'unione fra le due si potrà pensare di gestire al meglio la sanità. Oggi, purtroppo vivono in due mondi separati, non si parlano e non hanno conoscenza l'una dell'altra.Vorrei che i medici di medicina generale facessero più diagnostica, come stanno facendo oggi con i tamponi, non solo per il covid ma per ogni altro tipo di problema; mi piacerebbe che si attrezzassero a lavorare insieme e a creare dei mini ambulatori specialistici sui territori che possono aiutare l'ospedale. Questa è sicuramente la prima cosa a cui penserei". Bassetti ha poi parlato della pandemia spiegando che "la cosa più sbagliata e infondere paura nella gente".