cronaca

Altra giornata di vertici in vista della nuova misura
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Ultime ore, ultimi dettagli. Il nuovo Dpcm sta subendo le limature finali. Le norme entreranno in vigore venerdì 4 dicembre. Ma in tanto ancora si discute e non poco su alcuni punti: su tutti spostamenti, feste e turismo. Oggi nuovo vertice tra le Regioni e il ministro agli Affari regionali Boccia. Il divieto di assembramento sarà il principio cardine su cui si baserà il nuovo Dpcm che accompagnerà gli italiani alla fine del 2020. Non una grossa novità visto che il divieto è l’elemento base che accompagna la quotidianità del mondo da ormai oltre nove mesi.



"Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria" ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Viaggi all'esterno ma anche movimentazione all'interno delle Regioni è un punto da chiarire. In vista delle festività natalizie le Regioni chiederanno al governo di consentire gli spostamenti interregionali tra zone con lo stesso colore di rischio covid.

"Riteniamo che tra una Regione gialla e un'altra gialla, ci si debba poter spostare, ma non tra una rossa e un'altra rossa - ha commentato - In base al principio dei vasi comunicanti chiederemo al Governo di consentire gli spostamenti interregionali". Al momento la Liguria, che si trova in zona gialla, è circonadata da regioni di colore arancione (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna) o rosso (Toscana). L'idea è quella per far girare il turismo e l'economia di consentire gli spostamenti almeno con le altre regioni gialle anche se non confinanti. 


Il governo valuta la proposta ma l'idea che si fa largo è quella di consentirli fino a una certa data, poi in vista del Natale lo stop.  L'intenzione di palazzo Chigi sembra essere quella di vietarli dal 19 o 20 dicembre fino alla Befana o addirittura fino al dieci. Nella nuova misura saranno comunque sempre consentiti gli spostamenti (anche tra regioni) legate a motivi di lavoro, salute, necessità o rientro alla propria residenza o domicilio. Dunque il divieto di rientro a casa per chi lavora o studia fuori non sembra un rischio reale. Ma ancora una decisione definitiva è da prrendere. Da Roma vogliono evitare che si ripeta quanto accaduto in estate. Rimangono in questo senso da sciogliere i nodi delle deroghe per permettere ai familiari di andare a trovare un parente, spesso anziano, che vive da solo.

Le parole d'ordine sono essere prudenza e responsabilità. La linea tracciata sembra essere comunue quella di lasciare il coprifuoco anche a Capodanno e per tutte le festività. "Se decidiamo che c’è un limite orario per gli spostamenti, che si torna a casa indipendentemente da quello c’è da fare: c’è da festeggiare il Capodanno? Si festeggia a casa”, ha spiegato il ministro Boccia. Dunque nessuno in strada a mezzanotte. Per i rientri dall’estero sarebbe prevista la quarantena, anche se si sta studiando di fare valere i 14 giorni di isolamento soltanto per chi torna dagli Stati, soprattutto al confine come Austria e Svizzera, che decidono di lasciare aperti gli impianti sciistici.


E proprio su questo ultimo punto
le Regioni Veneto, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento, hanno presentato al Governo una proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale: prevede, in sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita dello sci in occasione delle prossime festività natalizie per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case.