salute e medicina

Il direttore del dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino di Genova
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“Se le persone rispetteranno le regole dai 600/700 contagi medi attuali la prossima settimana potremo scendere alla metà, il 15 gennaio, intanto, l’arrivo del vaccino anticovid per 50mila operatori sanitari e per lavoratori e ospiti delle Rsa. Per il vaccino antinfluenzale invece al momento c’è un punto interrogativo sulle dosi che dovevano arrivare a dicembre”. Così il professor Giancarlo Icardi direttore del dipartimento di Igiene del Policlinico San Martino di Genova.


“La pressione sugli ospedali e l'indice di contagio sono calati con un decremento costante che abbiamo iniziato ad osservare circa 14 e 15 giorni fa – spiega il prof. Icardi – ora siamo su livelli accettabili che non vuol dire che possiamo ritornare a fare quello che vogliamo ma dobbiamo sempre rispettare le regole proprio perché questo virus ci ha insegnato che ci vuole pochissimo tempo per farlo ritornare a condizioni epidemiche”.

Molta precauzione in vista del Natale: “L'appello che tutti ci sforziamo e ripetiamo come fosse un mantra è quello di dire a tutte le persone di continuare a rispettare le regole che ci siamo dati. Le persone hanno sicuramente ormai la consapevolezza che queste misure di distanziamento con l’uso della mascherina e il lavaggio delle mani hanno portato dei risultati tanto più che ora siamo vicini alla possibilità di avere un vaccino, dovremmo avere ancora un pochino di pazienza e passare il Natale con regole restrittive ma a gennaio dovremmo intravedere una lucina, seppur fioca, con il vaccino e poi sempre di più avendo dosi di vaccino facendo quella barriera di prevenzione primaria”.

 
Quella lucina, seppur fioca, rappresentata dal vaccino dovrebbe arrivare a metà gennaio. “La gestione del vaccino è a livello nazionale perché è un intervento di sanità pubblica e  deve essere controllata a livello centrale – racconta Icardi - dovrebbe arrivare una prima parte di vaccini che arriveranno direttamente in Europa dallo stabilimento del Belgio e lo Stato si occuperà della suddivisione del vaccino. In Liguria arriveranno 100mila dosi e visto che bisogna fare due somministrazioni saranno vaccinate 50mila persone, secondo le indicazioni saranno operatori sanitari, personale che lavora nelle RSA e ospiti delle RSA quelli che in questi 10 mesi abbiamo imparato a conoscere come soggetti più a rischio: questa prima fase dovrebbe iniziare il 15 gennaio poi dovrebbe esserci un secondo e un terzo tipo di vaccino che, secondo quello che sappiamo oggi, dovrebbe arrivare tra marzo e aprile e sarà una campagna di primavera allargata ai soggetti con patologie croniche”.

 
Da vaccino anti Covid a quello anti influenzale che vede ancora molte persone in attesa: “Stiamo aspettando non solo a livello di regione ma a livello nazionale i vaccini che dovevano arrivare a dicembre ma al momento l'azienda ha dato forfait e ha detto di non essere in grado di fornire le dosi preventivate e quindi si sta valutando se a livello europeo ci sono delle scorte non ancora distribuite in modo da poter arrivare a consegnare in Italia.

Al momento però siamo con un punto interrogativo e  bisogna dirlo chiaramente è un problema perché tante persone sono rimaste senza la possibilità di vaccinarsi e questo in un'annata come questa con la circolazione del virus Sars COV 2 e dell'influenza non poter vaccinare tutti contro l'influenza potrebbe creare dei problemi dal punto di vista del carico sanitario, sono state fatte oltre 400mila vaccinazioni che è un numero elevato però non abbiamo ancora raggiunto il target dei 500mila che ci eravamo dati”.