cronaca

Operazione di Gdf e Dogane in porto. Sequestrate anche mascherine
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Sono quasi mille gli accessori per motocicli con una a falsa indicazione di origine "Made in Italy" e  200 mila le mascherine chirurgiche con una falsa indicazione di origine, sequestrate in quattro distinte operazioni dalla guardia di finanza e dalla agenzia delle dogane in porto alla Spezia.

Nel primo intervento, proprio grazie all'attenta ispezione del carico proveniente dall'India e dichiarato contenere parti di ricambio per motocicli, sono state trovate numerose repliche di accessori per "Lambretta" sui quali era impressa la scritta "Made in Italy" sebbene la merce fosse di indubbia origine indiana. Alcuni di tali ricambi, inoltre, recavano indebitamente il marchio Piaggio di cui è stata accertata, grazie all'intervento dei periti della storica azienda italiana, la contraffazione. I falsi ricambi meccanici, fabbricati con materiali di bassissima qualità, avrebbero potuto causare, con elevata probabilità, prematuri cedimenti con seri rischi per l'incolumità degli utenti.

Nella seconda ispezione, riguardante un carico di utensili e attrezzature varie di provenienza e origine cinese, sono stati trovati 507 utensili agricoli con l'impressione in rilievo della dicitura "Made in Italy"". Le due partite di merce indebitamente etichettate sono state sottoposte a sequestro e gli importatori sono stati denunciati.

Gli altri interventi hanno riguardato, invece, il sequestro di 4.000 confezioni da 50 pezzi di mascherine chirurgiche, di origine e provenienza cinese, destinati sul territorio nazionale e privi di qualsiasi indicazione sull'effettiva origine delle merci, e che recavano informazioni ingannevoli e fuorvianti tali da poter indurre gli ignari acquirenti a ritenere che la merce potesse essere di origine italiana.

Le due partite di merce indebitamente etichettate sono state oggetto di sequestro amministrativo ed entrambi gli importatori sono stati segnalati alla camera di commercio competente per la constatazione della violazione amministrativa che può portare a multe fino a 250mila euro.