cronaca

Il governatore ligure: "Zona rossa? Non la prendo neanche in considerazione"
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"Più facile passare dalla zona arancione a quella gialla o a quella rossa? Qui da me la zona rossa non la prendo neanche in considerazione perché sta scendendo l'Rt di contagio. A oggi, secondo i nostri calcoli, è intorno a 1,06-1,07". Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria fa il punto della situazione in Liguria. La prima settimana in zona arancione sta trascorrendo e la curva dei contagi rallenta. Una buona notizia per il mondo sanitario impegnato in queste settimane a fronteggiare la seconda ondata di Covid.


Un doppio obiettivo, uno temporale e l'altro legato all'ormai noto indice Rt, due situazioni strettamente connesse. "Se va sotto l'1% vuol dire che la curva dei contagi sta scendendo e di conseguenza con qualche giorno di ritardo comincerà a scendere la curva dei ricoveri e quella delle terapie intensive, e dunque anche quella dei decessi. Se entro la fine del mese l'Rt scende sotto l'1% potremo ragionare in termini ampliativi delle misure prese finora da attuare per il ponte dell'Immacolata. Ancora qualche giorno in zona arancione sicuramente lo faremo" pecisa i governatore ligure che si immagina un "Natale sobrio e tra mille precauzioni".


C'è una data dunque segnata di rosso nel calendario del palazzo della Regione. E' quella dell'Immacolata. Il giorno di inizio dicembre che avvicina da sempre al Natale. Quest'anno il fine settimana inzia domenica 6 dicembre e l'8 cade di martedì. Tutto dipenderà dai numeri. I 21 parametri stilati dal comitato tecnico scientifico che servono per valutare il passaggio di una regione da un colore di rischio a un altro. Intanto a Roma si studia la situazione e si aspetta di capire se le misure prese fino a questo momento stanno dando risultati. L'ultimo Dpcm ha una scadenza, quella del 3 dicembre, per questo il premier Giuseppe Conte insieme ai suoi ministri stanno studiando la situazione. Salute da una parte, economia dall'altra: priorità al primo senza dimenticare il secondo.


Un nuovo decreto nazionale sta nascendo, è quello che dovrà accompagnare gli italiani al Natale. Il provvedimento dovrebbe infatti contenere le regole per lo shopping natalizio. Si cerca un bilanciamento. L'ultima parola dovrebbe spettare ancora una volta ai numeri. Quello del report settimanale dell'Istituto superiore di sanità che verranno pubblicati il 2 dicembre. Si parla di una deroga al Coprifuoco la notte di Natale e di Capodanno, con limiti comunuqe al numero di persone. Una deroga potrebbe riguardare, per quelle notti, le zone rosse e arancione gli spostamenti da un comune all'altro al momento vietati. Mentre per lo shopping natalizio se i dati lo permetteranno si parla di aperture dei negozi con limiti precisi alla quantità di persone che possono entrare nello stesso momento all'interno dei locali commerciali.


In queste ore non sono mancate le polemiche, ancora una volta tra governo e Regioni. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha attaccato espressamente il governo colpevole a suo dire di non aver retto al "sciaccallaggio politico e mediatico" e di aver portato la sua regione in zona rossa con le proteste di piazza. "De Luca ce la aveva più con le dichiarazioni di alcuni membri del Governo, non con i colori della Regione. E credo che questo sia sostanzialmente giusto. Non è corretto tradurre in una sorta di pagella i colori delle regioni. Noi governatori siamo certi che le scelte avvengano usando parametri molto vecchi rispetto all'evoluzione. E' un cruscotto di comando con troppe spie e talvolta si rischia di far confusione tra cosa sia più o meno importante", ha commentato Toti.

"Diamoci ancora 15-20 giorni per vedere se il dato si consolida, per capire dove stiamo andando". Angelo Gratarola, direttore dipartimento emergenza e direttore di anestesia e rianimazione dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova, spiega la pur modica flessione nei dati negli accessi al pronto soccorso che nei ricoveri. "Certo è comunque una cosa: eravamo gialli quando i dati erano peggiori di quelli odierni. Evidentemente c'è un gap temporale nella valutazione dei parametri. Non possiamo dire che è stato un calo improvviso, ma evidentemente questi provvedimenti regionali e comunali hanno prodotto un qualche risultato. Da una decina di giorni abbiamo una certa stabilità nel flusso dei pazienti in pronto soccorso anche se comunque i pazienti restano tantissimi. Ma entrate e uscite restano sullo stesso livello. Ci aspettiamo un possibile incremento nelle terapie intensive perché qualche evoluzione critica la si mette in conto. Ma diciamo che qualche timido dato positivo c'è".

Gratarola resta comunque cauto perché "siamo un popolo strano, appena si vede un raggio di sole, diamo il 'liberi tutti' ma ci vuole sempre grande cautela". Il Natale? "Comprendo tutto, sia le esigenze sociali che quelle economiche ma ci vuole molto equilibrio tra quello che va fatto e quello che si potrà fare. Certo, se tutti fossero ligi alle norme qualcosa di più si potrebbe fare, ma sa com'è... qui si grida alla violazione della Costituzione per una mascherina".