cronaca

Effetto Covid, la fotografia della Caritas
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Un 40% in più di persone che si rivolgo alla Caritas, nel 2019 erano state 5,5 mila, quest'anno si parla di 2 mila famiglie in più a Genova che fanno salire il dato a 7,5mila. Effetto indiretto delle misure adottate per contrastare il Covid. La coperta corta tra emergenza sanitaria e crisi sociale sta portando il governo a misure restrittive per limitare il contagio e far respirare medici e ospedali. Una situazione che vede un aumento di richiste di aiuto consistente negli ultimi dieci giorni. Un campanello d'allarme che preoccupa, e non poco, istituzioni e organizzazioni che prestano il loro aiuto.


Ma a pagare le conseguenza è una parte della popolazione, soprattutto chi faceva lavori in nero. Persone che si rivolgono alla Caritas per la prima volta, ma anche ritorni come spiega Lucia Foglino, coordinatore dell'osservatorio povertà di Caritas Genova. "Sono soprattutto le famiglie che si rivolgono a noi, aumenta la gravità delle situazioni, c'è chi arrotondava con piccoli lavori anche domestici che ora non sono più permessi - spiega Foglino -. Chi si rivolge a noi sono per il 52% italiani e per il 48% stranieri. Genova è una città con molti anziani e molte sono badati straniere che hanno perso il lavoro ma non solo. Delle duemila persone nuove che sono rivolte a noi il 70% sono infatti stranieri".

Nuovi poveri che fanno fatica a tirare avanti, i poveri del coronavirus, come vengono definiti. Persone che spesso con lavoretti in nero cercavano di portare avanti la propria famiglia nella speranza di un miglioramento e che ora fanno i conti con la situazione Covid. E il futuro non sembra proprio roseo. Ma l'emergenza Covid mostra anche un altro problema, altre persone che cercano aiuto.

"Preoccupa la situazione di coloro che manifestano disagi psico-relazionali o con malattie mentali conclamate - racconta ancora Foglino -. Si tratta di persone che hanno delle fragilità e non hanno una rete familiare o di amici consolidata e che di fronte a quello che sta accadendo vanno in panico e sentono maggiormente i propri mali. Servirebbe un servizio intermedio che si faccia carico anche di queste persone". Ma i problemi non sono pochi e sembrano coinvolgere anche altre parti della popolazione.

La scuola è tornata a distanza per gli studenti più grandi e anche qui lo stare in casa a volte produce problematiche legate anche semplicemente all'affrontare le lezioni a distanza come spiega ancora il coordinatore dell'osservatorio povertà di Caritas Genova: "Capita che in casa si trovino a convivere con persone che non fanno parte della propria famiglia e magari sono tre o più ragazzini con un solo pc a disposizione, a quel punto anche fare i compiti diventa un problema". Spaccato di un Italia che fa i conti con il Covid, che non è solo un'emergenza sanitaria.