cronaca

L'indagine ha portato all'arresto di 8 persone
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Non è iscritto a nessuno dei 106 consigli provinciali dell'ordine nazionale dei consulenti del lavoro il soggetto coinvolto, impropriamente definito 'Consulente del lavoro', nella vicenda di caporalato e interposizione illecita di manodopera condotta dalla Guardia di Finanza di La Spezia. L'indagine, relativa ad attività risalenti al 2019, ha portato all'arresto di otto persone accusate di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento di lavoro, che si occupava della costruzione di yacht di lusso sfruttando con lavori pesanti e pericolosi extracomunitari bengalesi. E' quanto comunica il consiglio nazionale dei consulenti del lavoro.


"Nel descrivere l'operazione 'Dura labor' e il sodalizio criminale ai danni dei lavoratori, alcune testate giornalistiche -proseguono i professionisti- hanno evidenziato che il meccanismo era stato studiato da un membro del gruppo qualificato impropriamente come 'Consulente del lavoro' di Ancona. L'attività è consistita nella predisposizione di false buste paga, consentendo all'azienda di essere apparentemente in regola col Durc per poter ricevere le commesse ed accedere ai prestigiosi cantieri navali spezzini".


"Dalle verifiche effettuate per accertare l'effettiva iscrizione all'albo dei soggetti coinvolti, è emerso che nessun consulente del lavoro iscritto ai 106 Consigli provinciali, risulta coinvolto nell'operazione. Il consiglio nazionale invita, pertanto, gli organi di stampa a rettificare le notizie precedentemente diffuse e ricorda che l'iscrizione all'Albo è consultabile da tutti sul sito nazionale www.consulentidellavoro.gov.it, oltre che sul sito internet del consiglio provinciale di appartenenza", concludono i consulenti del lavoro.