cronaca

L'azienda ferma la produzione a Genova "fino al ripristino della legalità"
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Hanno chiesto al prefetto di Genova Carmen Perrotta la convocazione del collegio di vigilanza dell'Ilva i lavoratori di Arcelor Mittal che sono al secondo giorno di blocco del varco merci dello stabilimento di Genova Cornigliano. I lavoratori hanno fatto il punto della situazione davanti al varco trovando la solidarietà di altre realtà con la presenza di diverse delegazioni in rappresentanza degli operai di Fincantieri,  Ansaldo Energia, Hitachi e Leonardo.

"La prefettura ci ha fatto sapere che il collegio di vigilanza sull'accordo di programma potrebbe essere convocato per giovedì mattina – ha detto il coordinatore dell'Rsu Armando Palombo - nel frattempo la nostra protesta va avanti per solidarietà ai colleghi licenziati ma anche per tutti gli altri visto che il comportamento dell'azienda in questi ultimi mesi con nessun investimento neppure nella sicurezza degli impianti e un atteggiamento che sembra voler incentivare i lavoratori ad andarsene quando non riesce a licenziarli".

E ancora una volta torna decisiva la partita delle aree: "Un milione e centomila metri cubi nell'accordo di programma del 2005 dovevano dar lavoro a 2 mila persone, che poi sono diventate 1600, ora sono mille e rischiano di diventare 700. E' il momento di rivedere tutto e il Governo deve assumersi la sua responsabilità". "Noi andiamo avanti - aggiunge il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro - perché purtroppo in ballo non ci sono solo i licenziamenti, ma se ancora non si fosse capito, in discussione c'è il futuro della siderurgia a Genova e di tutto quello che ciò significa per la città". I

Intanto i tre lavoratori licenziati (a cui nelle prossime ore si aggiungerà un quarto) hanno fatto richiesta di disoccupazione, mentre per dare ordine alle tante proposte di raccolte fondi tra i colleghi, la sms Guido Rossa ha aperto una sottoscrizione pubblica per il sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie. 


Nel frattempo ArcelorMittal Italia ha deciso di fermare le attività produttive presso l'impianto nel quartiere genovese di Cornigliano a causa della mobilitazione delle organizzazioni sindacali dopo il licenziamento di tre lavoratori. "Il blocco dei varchi di ingresso allo stabilimento di Cornigliano, in atto per iniziativa di una organizzazione sindacale, impedisce la prosecuzione dell’attività produttiva in condizioni di economicità e sicurezza", afferma in una nota il gruppo siderurgico, aggiungendo che "risultano oggettivamente impossibili il trasporto e la consegna dei beni prodotti, il ricevimento dei beni necessari alla produzione e l’approvvigionamento dei beni indispensabili per garantire la sicurezza dei lavoratori e l’ambiente". ArcelorMittal Italia si riserva "ogni iniziativa per i gravissimi danni conseguenti a tale illegittima iniziativa, per la quale è già stata interessata l’autorità giudiziaria" e mette in chiaro che "lo stato di fatto impone la cessazione di attività operative fino al ristabilimento della situazione di legalità e di normale funzionamento", conclude la nota