cronaca

Operai stranieri picchiati e maltrattati. Sequestrati dalla Gdf quasi 1 milione di euro
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Venivano pagati pochi euro per lavorare alla costruzione di yatch di lusso. La Gdf del Comando provinciale della Spezia ha arrestato 8 persone (di cui una si trova ai domiciliari). Sono stati inoltre sequestrati beni a loro riconducibili, per un valore di circa 1 milione di euro, tra quote societarie,
immobili e autovetture.


L’operazione condotta tra Spezia, Savona, Ancona e Carrara, ha permesso di smantellare una vera e propria banda dedita al caporalato. I controlli sono partiti proprio da un importante cantiere spezzino dove si costruiscono lussuose imbarcazioni e che conta più di 150 dipendenti.

I lavoratori, pagati 4 o 5 euro all’ora,
erano per la maggior parte stranieri provenienti dal Bangladesh. Si tratta di decine di operai che venivano anche micacciati, picchiati ed offesi. Le indagini, svolte anche grazie ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno confermato le gravi condizioni di sfruttamento a cui erano assoggettati gli operai che venivano impiegati in turni massacranti fino a 14 ore al giorno, e in attività lavorative pesanti e pericolose, come la saldatura, e la verniciatura di imponenti super-yacht.

La Gdf ha inoltre scoperto che i relativi versamenti in busta paga risultavano, ad un primo controllo, conformi, ma una volta fatti i bonifici bancari, pretendevano, con l'uso della violenza e la minaccia della perdita del posto di lavoro, la restituzione di parte dello stipendio.



La Gs Painting Srl, individuata dalla Gdf della Spezia come fulcro di sfruttamento di operai di origine bengalese, lavorava in subappalto all'interno dei cantieri navali Baglietto Spa e Sanlorenzo Spa alla Spezia, e dei Nuovi Cantieri Apuania a Carrara. Cantieri che al momento sono ritenuti del tutto estranei ai fatti. Gli investigatori della Guardia di Finanza stanno però sequestrando oltre a tutte le commesse subappaltate anche tutte le schede di lavorazione dei vari yacht oggetto delle lavorazioni, per vagliare la posizione dei cantieri.
 
 
 

 
 
Gli operai bengalesi reclutati dall’azienda erano costretti ad andare a lavorare anche con la febbre alta. Lo si apprende da fonti investigative che ricordano l'importanza del cluster di Covid 19 che si è sviluppato a settembre nella zona dei cantieri navali della Spezia e che aveva coinvolto molti cittadini stranieri. Questo particolare è evidenziato nelle carte che accompagnano l'ordinanza.