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A seguito dell'inchiesta conoscitiva della Procura sui dati trasmessi
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"Per quanto ci riguarda, i dati tornano tutti. Ma soprattutto per quanto riguarda il ministero, visto che nel report che ci è arrivato i nostri dati vengono considerati di assoluta affidabilità e alcuni indicatori con un'accuratezza oltre il 90%. Detto ciò, secondo me i dati dovrebbero essere molto più pubblici di quello che sono talvolta. Ben venga anche la Procura". Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, replica alle domande sull'indagine aperta dalla Procura di Genova sulla possibile falsificazione dei dati sull'andamento della pandemia trasmessi a Roma e sui dubbi che alcuni esponenti dell'opposizione in Consiglio regionale hanno manifestato.

"In questi momenti in cui il personale lavora particolarmente sotto stress, con tempi molto limitati e in corsa non sempre tutto questo aiuta, né per clima né per oggettiva disponibilità di tempo". In ogni caso, prosegue il governatore, "escludo che ci siano dati falsati: il meccanismo esclude un ingresso della politica, non si può immaginare che qualcuno ci guadagni da quei dati. Sono dati raccolti dagli uffici di prevenzione delle nostre Asl, elaborati dall'agenzia sanitaria regionale, incasellati in un complicato meccanismo che ci ha succhiato risorse da marzo per implementare la complicata piattaforma voluta dall'Iss e dal ministero della Sanità. Ci può essere un errore materiale, ma lo escluderei perché tra un report e l'altro lo si correggerebbe. Mentre escluderei qualsiasi malizia".

Secondo una nuova indicrezione riporatata dalle agenzie stampa sarebbero un ritardo nella trasmissione dei dati dalla Liguria a Roma e una acquisizione degli stessi con parametri non corretti le due ipotesi su cui lavora la procura di Genova nell'ambito dell'inchiesta conoscitiva, senza ipotesi di reato, sulla gestione della seconda ondata del Covid.

Il governatore ligure replica anche sul possibile passaggio dell'intera Liguria o di Genova fuori dalla 'zona gialla' di rischio per la diffusione di Sars-Cov-2. "Per quanto riesco a vedere dai dati, non c'é stato un peggioramento tra un report e l'altro del Governo sulla Liguria, sappiamo bene che la città di Genova è in una situazione di particolare pressione sugli ospedali, quindi credo che bisognerebbe discutere. In questo momento escludo che qualcuno faccia scelte di carattere politico, cercando di fare una partita personale. Se parliamo invece di compenetrare la sanità e l'economia allora la scelta è assolutamente politica", ha sottolineato Toti.

In merito al lockdown nazionale auspicato dall’ordine dei medici  ha inoltre ribadito che "è comprensibile da parte dei medici, che si fanno portavoce di un grido di dolore di tutto il personale sanitario, infermieristico e degli operatori degli ospedali italiani e quelli genovesi e liguri non fanno eccezione, per la preoccupazione e il carico di lavoro di queste settimane. Ma in tutte le valutazioni occorre tenere ben presente tutti i punti di vista, non solamente quello strettamente medico, ma anche quello economico e sociale che deve essere ponderato", ha concluso Toti a margine della al compound Cri al Policlinico San Martino di Genova.