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Rossoblù battuti in casa 2-1 dai Granata
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Tre giorni dopo il derby, il Genoa si perde di nuovo e regala tre punti ad un tremebondo Torino che anche quest’anno passa al Ferraris rianimando Giampaolo. Tutte le sfortune fin qui collezionate dai granata dinnanzi ai balbettanti rossoblu si trasformano in gol e punti salvavita. Maran mischia le carte presenta Ghiglione e Pellegrini sugli esterni difensivi conferma il centrocampo con Rovella, Badelj e Lerager, insiste su Zajc con al fianco la novità Pjaca e Scamacca di punta.

Pochi minuti e c’è il patatrac di Goldaniga che lancia Lukic che fulmina Perin. È il gelo. Il Genoa è congelato come uno stoccafisso, non reagisce anche se Lerager finisce a terra colpito da Bremer ma davanti al Var l’arbitro Valeri non concede il rigore e questo episodio fa discutere. Già un episodio, peraltro uno solo in tutta la prima parte è troppo poco per dare alibi ad un Grifone preoccupante.

Anche perché dopo qualche minuto, su un cross di Belotti che ha giocato malgrado un pre gara fatto di notizie che parevano da estrema unzione per il Gallo, ha servito un cross per Lukic che però è stato deviato nella propria porta da Pellegrini. Autogol e buona notte. Nella ripresa dentro Criscito, Parigini (uno dei pochi a salvarsi) e poi Pandev persino Destro. Ma a parte un po’ più di volonta’ con la regia dell’ottimo Rovella, tiri in porta praticamente zero e tanta confusione con il Torino che a volte sfiora per inerzia il tris. Si arriva nei cinque minuti di recupero e al quarto giro Scamacca trova il gol imbeccato da Pandev. L’ultima punizione della disperazione finisce alta. Non c’è pubblico perché sennò sarebbero stati fischi, col presidente Preziosi alla sua cinquecentesima partita del Genoa in A sprofondato in tribuna. Maran non trova la scintilla e la classifica preoccupa. Domenica c’è la Roma e se Marassi diventa terra di conquista allora sono dolori. Tutti sono sotto esame per una squadra che non ha pressioni e si vede.