
"Siamo passati da 3 centri di distribuzione che avevamo prima del lockdown a 8 e da 10 giornate di distribuzione alimentari al mese a 40", ha aggiunto Casali. "Ogni mese consegniamo circa 5000 'pacchi', per un totale di 4-5 tonnellate di cibo mobilitando circa 450 volontari. Abbiamo iniziato a portare questi aiuti alimentari a domicilio a 300 tra anziani e adulti fragili soprattutto con problematiche psichiatriche".
Il problema di fondo è che "il bisogno è diventato sistemico, mentre gli aiuti, molto generosi durante il lockdown, sono ritornati nella normalità ma la 'normalità', purtroppo, non e' piu' sufficiente e pertanto ci troviamo a chiedere aiuto per non essere costretti a dire di no a chi incontriamo", ha concluso il rappresentante a Genova della Comunità di Sant'Egidio.
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie