cronaca

In Liguria circa 50 milioni di euro di danni solo per le somme urgenze
1 minuto e 29 secondi di lettura
La provincia di Savona esclusa dal riconoscimento dello stato di emergenza per la calamità naturale avvenuta agli inizi di ottobre. "Una vergogna", denuncia il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Mai. "Penso ad esempio al territorio intorno Albenga che ha subito importanti danni che non vengono considerati. Peraltro, a causa di questa scellerata decisione del Governo Conte, non sono nemmeno garantite le procedure semplificate per ripristinare i danni".

La Presidenza del Consiglio dei ministri ha riconosciuto lo stato di emergenza solamente per la provincia di Imperia. "Ma anche in questo caso il territorio è stato abbandonato perché è stato previsto uno stanziamento del tutto insufficiente, ossia di soli 7 milioni di euro, per coprire i gravi danni registrati nell'estremo Ponente. In tal senso, la Liguria ha registrato circa 50 milioni di euro di danni derivanti da calamità esclusivamente per le somme urgenze", prosegue Mai.

Inoltre, "appare paradossale avere riconosciuto la stato di calamità nel territorio imperiese dove scorre il fiume Arroscia, che fa parte del bacino del Centa e ha portato distruzione, quando lo stesso fiume Centa, che ha provocato il crollo degli argini, non è stato neanche contemplato nel provvedimento del Governo Conte", conclude il capogruppo del Carroccio in Regione. 

"Chiediamo che il governo sblocchi subito le risorse e proceda allo stanziamento di una copertura economica adeguata agli interventi necessari in tutti i comuni liguri colpiti, quindi anche quelli della provincia di Savona, e a un ristoro danni alle imprese con procedure semplificate. Seguiremo i provvedimenti del governo, pronti a portare le istanze del territorio di Savona all’attenzione del governo con iniziative alla Camera e al Senato", aggiungono i parlamentari savonesi della Lega, il senatore Paolo Ripamonti e la deputata Sara Foscolo.