cronaca

"Non servirà alcuna autocertificazione", sottolinea il primo cittadino genovese
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Entra in vigore già da questa sera, 27 ottobre, dopo l'ok del prefetto Carmen Perrotta, la nuova ordinanza anti-contagi del sindaco di Genova Marco Bucci che impone dalle 21 alle 6 del mattino limitazioni alla mobilità delle persone, misura che era destinata finora esclusivamente ad alcuni quartieri. Lo ha confermato il sindaco Marco Bucci a margine del consiglio comunale. "L'obiettivo è di ridurre gli assembramenti non la mobilità", ha aggiunto. "Tutta Genova è zona di alta attenzione, vuol dire che i positivi vengono rilevati con una frequenza superiore ai 10 per 10mila".

"Non si tratta di un coprifuoco, questo deve essere chiaro, l'obiettivo è quello di azzerare le possibilità di assembramento, e quindi come già nei giorni scorsi sarà possibile spostarsi per andare a trovare un parente, un amico o per andare a casa o al lavoro, ma non si potrà circolare senza motivo". Bucci ha chiarito che le limitazioni alla mobilità "non saranno applicate a chi si sposta in auto o in moto. Si potrà andare a correre. E non servirà alcuna autocertificazione". Come già per quella precedente, anche per questa nuova ordinanza sindacale quindi non sarà necessario stampare o avere con sé alcun tipo di modulo come era avvenuto durante il lockdown.

Anche il tribunale di Genova viene coinvolto nella riorganizzazione dovuta alla necessità di bloccare il propagarsi dei contagi e resta quasi senza aule dove celebrare i processi. Così spunta l'ipotesi di un nuovo spazio all'Albergo dei Poveri. La Asl ha già vietato lo svolgimento dei processi nelle aule al quarto e settimo piano, dopo avere chiuso quelle del terzo piano. Asl 3 ha aperto a Cornigliano il nuovo ambulatorio - il terzo sul territorio - per l'effettuazione dei tamponi antigenici rapidi allestito all'interno di Villa Bombrini.

Nel frattempo la giacca in consiglio comunale
diventa obbligatoria, ma cravatta facoltativa, per gli uomini. E scatta poi la possibilità di far risuonare in aula rossa, a palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, l'inno nazionale per conferire ad alcune sedute maggiore solennità. Sono le due principali novità introdotte nel regolamento del Consiglio comunale e votate durante la seduta che, visto l'aumento dei contagi e in previsione della possibile quarantena di alcuni consiglieri, è tornata a svolgersi in modalità mista, in presenza e su streaming.

Il nuovo regolamento, seppure non abbia introdotto dei cambiamenti sostanziali ma solo formali, ha impiegato oltre un anno per essere elaborato, discusso in commissione e infine approvato. Le nuove norme, quelle sull'abbigliamento e quella sull'inno, erano state entrambe proposte dal centrodestra. Per le consigliere donne non cambia nulla. Potranno continuare a presentarsi senza giacca, ma con "abbigliamento consono alla dignità del mandato ricevuto". Il nuovo regolamento è stato votato con il sì della maggioranza, l'astensione di Italia Viva e Pd e il no del Movimento 5 Stelle e di Paolo Putti (Chiamami Genova), consigliere 'noto' per essersi quasi sempre presentato in aula rossa in maniche di camicia, felpa e t-shirt: "Nel 2020 dovremmo concentrarci sulla coerenza, non sull'eleganza dei nostri abiti", ha chiosato Putti.