In questo momento di emergenza crescente è giusto che l’assessorato alla Sanità rimanga nelle mani del presidente della Regione. Fa bene Giovanni Toti a prendere questa decisione. Certamente le sue saranno scelte politiche indispensabili se avranno anche una seria base tecnica. Cioè il presidente dovrà essere (e pensiamo sarà così) supportato da uno staff medico-scientifico di valore per i necessari suggerimenti e consigli.
Ci sarà il tempo, speriamo il più presto possibile, per passare la mano e , ritornati alla normalità, riassegnare la delicata delega della Salute a un’altra persona. Ma ora essendo questa materia l’argomento strategico per i prossimi programmi della giunta che sta per insediarsi al vertice della Liguria, è giusto e corretto che tutto stia nelle mani del Presidente.
Le prossime scelte al di là dell’emergenza Covid (lockdown ristretti, terapie intensive, mascherine, tamponi, reparti di media e bassa intensità , post Covid eccetera) riguardano il disegno della sanità pubblica nel nostro territorio per i prossimi anni. Toccano quindi gli ospedali e il loro sviluppo, dal San Martino che deve assolutamente diventare il fior fiore delle specializzazioni, insieme agli altri ospedali genovesi (Galliera, Villa Scassi, Evangelico, Sestri eccetera) ognuno con le sue caratteristiche e le sue riconosciute eccellenze.
Poi il futuro dell’ospedale di Erzelli se verrà confermata questa scelta. Un possibile rapporto con la sanità privata purché questa non venga in alcun modo a intaccare quello che sta facendo bene il pubblico. Non doppioni o altro insomma, ma aiuto, collaborazione, supporto, quando c’è una sanità pubblica che funziona egregiamente e che deve essere potenziata.
Infine la ristrutturazione del sistema di assistenza territoriale che negli anni passati è stato colpevolmente massacrato. A cominciare dal ruolo indispensabile dei medici di famiglia che sono l’unico baluardo contro l’assalto agli ospedali e degli ambulatori di quartiere per evitare che tutto finisca ai pronto soccorso gi intasati.
L’operazione è enorme ma va fatta subito e con grande capacità organizzativa e serietà scientifica.
C’è da augurarsi che venga anche coinvolta l’opposizione in scelte che sono sicuramente politiche ma non partitiche o peggio ideologiche. La salute riguarda tutti e l’assistenza non può tollerare scelte di bandiera.
salute e medicina
Giusto che Toti tenga per sé la guida della sanità in emergenza
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