salute e medicina

"Se nessun altro Paese ha preso questa decisione ci sarà una ragione?"
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Rendere obbligatoria la mascherina in tutta Italia all'aperto? Nessun dubbio per Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova: "E' sbagliato senza alcuna distinzione tra le aree geografiche a più alta e più bassa circolazione endemica".

L'uso delle mascherine indistintamente all'aperto non serve dunue secondo l'infettivologo. E non è l'unico a pensarla così. "Ho provato a cercare evidenze scientifiche sull'uso della mascherina all'aria aperta e dei potenziali benefici sulla trasmissione del virus, ma non ne ho trovate" spiega ancora Bassetti. Al momento anche glu studi effettuati in questi mesi non mostrerebbero evidenze sull'utilità.

Il nuovo aumento dei casi sta spingendo il governo e il premier Giuseppe Conte a stilare una serie di nuove misure atte a limitare la diffusione. Tra queste ci sarebbe anche l'obbligo, sempre, anche all'aperto dell'uso delle mascherine. Già nella giornata di lunedì il governatore Giovanni Toti si è schierato contro questa e altre possibili misure allo studio a Roma che di fatto limiterebbero le possibili azioni delle regioni. I contagi giornalmente in Italia viaggiano sui 2mila, 2,5mila casi a fronte di un numero di tamponi giornalieri che varia da 60mila a 90mila. In tutta Italia i ricoverati con sintomi sono 3.487 di questi in terapia intensiva ci sono 323 persone mentre oltre 55mila persone sono in isolamento a casa senza particolari problemi

In Campania visto i casi il governatore De Luca ha imposto un'ordinanza che impone chiusure anticipate con l'obiettivo di bloccare i contagi legati alla movida. Questa soluzione pare invece bocciata dal premier Conte. L'ipotesi di un coprifuoco che porterebbe bar, locali e ristoranti a una chiusura anticipata alle 23 sembra pesare troppo sull'economia e allora è stata messa nel cassetto, pronta a essere tirata fuori se i casi in Italia dovessero raggiungere quelli di altri Paesi vicini, Francia in primis. Non ci sarà un nuovo mini lockdown ma si punta a inasprire i controlli e l'uso delle mascherina è uno punti centrali. Ma un nuovo Dpcm è pronto a diventare realtà. Il timore per le Regioni è che vi siano obblighi identici per tutti a prescondere dalle zone. In Liguria ad esempio è stato imposto l'obbligo della mascherina h24 in tutta la provincia della Spezia e nel centro storico di Genova, là dove il rischio per via degli spazi ridotti di contagio è più alto. Insomma la misura focalizzata a zone a seconda di numeri e situazioni è quella privilegiata. 

E il governatore Toti sottolinea anche che le misure poi vanno fatte rispettare: "Nessuno fa le barricate sulle mascherine, noi le abbiamo già rese obbligatorie nei vicoli di Genova, che sono molto stretti. Le regole vanno rispettate, è già in vigore l'obbligo di indossare la mascherina dove non è possibile garantire il distanziamento, ma poi le regole bisogna farle rispettare, altrimenti diventano grida manzoniane. Noi chiediamo di ragionare, di valutare le situazioni diverse, altrimenti si creano ingiustizie".

"Fino ad aggi le Regioni e le amministrazioni locali hanno inasprito o alleggerito i provvedimenti
preventivi sulla base dei dati epidemiologici locali, che sono gli unici attendibili. Si ricommette l'errore commesso con il lookdown: un'unica misura per tutta l'Italia senza tener conto delle differenze regionali e locali - commenta ancora Bassetti. Nessuno mette in dubbio l'importanza della mascherina e di tutte le altre misure di prevenzione (che non vengono minimamente nominate nel DPCM), ma il rischio è di ottenere l'effetto contrario. Se nessun altro Paese al mondo ha preso questo provvedimento su scala nazionale e per decreto ci sarà una ragione?".