
"La Prefettura potrà attivarsi se lo riterrà opportuno, intervenendo nei confronti dell'azienda sanitaria", spiega Gimigliano in una lettera: "L'assenza della certificazione Asl non consente l'autorizzazione al voto domiciliare in quanto la sola richiesta del cittadino non può sostituirsi alla certificazione medica". Il problema nasce dall'interpretazione della normativa, dove il termine del 15 settembre per presentare la domanda di voto a domicilio, a detta del Comune di Ventimiglia, andrebbe inteso in maniera "ordinatoria" e non "perentoria".
Insomma, a chi è stato dichiarato positivo successivamente al 15 settembre, sarebbe impedito di votare e nel caso di Ventimiglia c'è il personale in quarantena di due scuole (Latte e Roverino), dove negli ultimi giorni sono stati riscontrati altrettanti casi positivi.
IL COMMENTO
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