cronaca

Operazione portata avanti dai Ros di Genova
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Decine di arresti da parte dei Ros di Genova (il Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri) insieme alla Gendarmeria francese nell'ambito di una operazione sul traffico internazionale di stupefacenti e armi, riciclaggio e favoreggiamento della latitanza di un appartenente alla 'Ndrangheta. Gli arresti sono stati effettuati tra Sanremo, Taggia, la Costa Azzurra e il Basso Piemonte.


Eseguite perquisizioni e sequestri di beni.
 Impergnati un centinaio di carabinieri nelle province di Imperia e Savona. Zona di Sanremo e verso il confine francese sorvolato per lungo tempo anche da un elicottero sempre appartenente ai carabinieri. "Chi afferma che è un'esagerazione l'allarme che abbiamo lanciato sui rischi che le mafie facciano affari sulla ricostruzione post-Covid, evidentemente non riesce a guardare con chiarezza qual è l'attuale situazione. L'infiltrazione delle mafie nell'economia è talmente evidente, diffusa", dice iI procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, che rilancia l'allarme per non far calare "controlli e verifiche".

Gli arresti e le misure cautelari arrivano al termine di una lunga indagine condotta, dapprima dai carabinieri di Genova e poi, in sinergia con le autorita' transalpine, nell'ambito di una Squadra Investigativa Comune costituita nel 2019, con il coordinamento di Eurojust e del magistrato di collegamento francese, dalla Procura di Genova, Direzione distrettuale antimafia e e dal Jirs (Juridictions inte'rregionales specialisees) di Marsiglia. Al centro delle indagini due personalità criminali di spicco: Carmelo Sgrò, legato, anche da vincoli parentali, alla cosca Gallico di Palmi (Rc) e un narcotrafficante francese in rapporti con la famiglia Magnoli di Gioia Tauro (RC), da anni insediata in Costa Azzurra. Le indagini del Ros, avviate nel 2018, hanno permesso in particolare di documentare numerose operazioni di traffico di droga (cocaina, hashish e marijuana) e armi tra Sgrò e il criminale francese, rispettivamente a capo delle reti operanti in Liguria e Costa Azzurra, con diramazioni in Belgio e Olanda.

"L'infiltrazione delle mafie nell'economia è talmente evidente, chiara, diffusa, che ogni indagine di cui si ha notizia con arresti in Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna o Lazio dimostra quanto vasto sia il reimpiego nell'ambito delle attività economiche del denaro ricavato dal traffico di stupefacenti e da altri reati. E quanto forte sia il circuito aggregante che 'ndrangheta, Cosa nostra e camorra riescono a instaurare: che è la cosa ancora peggiore. Offrendo anche servizi illegali, oltre alla possibilità di intervenire nel circuito economico legale, la criminalità organizzata aggrega a sé un numero sempre più rilevante di imprese interessate a questi servizi", conclude De Raho.

Le indagini hanno inoltre portato all'arresto in flagranza per cinque persone, incaricate di spostare la droga e monitorare i canali di distribuzione sul territorio ligure. Inoltre, è stato individuato un gruppo di albanesi che riforniva il circuito criminale con ingenti quantitativi di cocaina. Non solo. Secondo gli inquirenti, Sgrò avrebbe favorito la latitanza di Filippo Morgante, un altro esponente apicale della cosca dei Gallico. Le indagini della Gendarmeria francese, avviate dopo un ingente sequestro di hashish proveniente dalla Spagna, hanno inoltre consentito di raccogliere elementi sulla disponibilità di numerosi immobili in Francia usati per la lavorazione e stoccaggio degli stupefacenti, oltre che accertare diverse operazioni di riciclaggio dei proventi illeciti effettuate mediante l'acquisto di beni, immobili di lusso e attività commerciali in territorio francese.