cronaca

In corso i lavori in vista dell'arrivo della stagione delle piogge
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In Liguria non ci sono zone di smaltimento del materiale di terra e rocce che si depositano negli alvei dei rivi e torrenti. Per questo smaltire questi resti diventa ancora più costoso e difficoltoso. A spiegare la situazione è Giacomina Andreola, geologa e responsabile del settore rivi e arenili di Aster, municipalizzata che in queste settimana si sta occupando della pulizia e messa in sicurezza dei tanti torrenti che passano per Genova.

In corso al momento le operazioni sul rio Fegino. "Sono iniziate da una settimana e termineranno tra circa dieci giorni, allerte meteo permettendo - spiega Andreola -. Questi lavori di rimozione del materiale vengono svolti da valle verso monte. Di fatto succede che in un punto il rio Fegino si restringe l'acqua quindi quando scorre diminuisce la sua velocità e i detriti si fermano in alveo. Per questo è necessario rimuovere il materiale. A questi lavori particolari poi si aggiungono quelli legati alla pulizia dalla vegetazione che cresce spontanea sempre nell'alveo".

In molti si chiedono perché non scavare più a fondo in modo da avere maggiore margine. In realtà come spiega la geologia oltre ad un certo punto non si può andare. Questo perché da una parte ci sono i muri d'argine e sotto le diverse utenza che passano. In questo senso fondamentale è l'utilizzo di un metaldetector che segnala qual è il limite oltre cui la benna non può scavare. "Questi sono lavori che devono essere fatti più o meno annualmente" spiega ancora Andreola. In corso da mesi a Genova una lunga serie di lavori sui rii e torrenti in previsione della stagione delle piogge ormai alle porte. Solo sul rio Fegino verranno al termine dei lavori asportati circa 100 metri cubi di materiale roccioso e terra che si è accumulata nel tempo e che rappresenta un pericolo in caso di forti piogge per l'innalzamento dell'alveo stesso.