cronaca

Dopo la decisione presa dal governo
5 minuti e 22 secondi di lettura
I sindaci della Liguria contro il decreto del Governo che impone lo stop ai balli nelle discoteche e in tutti i locali pubblici. Una misura presa per provare a contenere la diffusione di casi di coronavirus. Un'ordinanza che va per a penalizzare le attivit delle riviere di Ponente e Levante della Liguria che in questi mesi si sono messe al lavoro per adattarsi alle normative. E dai primi cittadini parte un grido d'allarme. Dopo il caos autostrade che ha influito sul turismo ora anche la nuova misura non aiuta la ripresa economica.

Tra i pi critici c' Matteo Cozzani, sindaco di Portovenere che si detto molto scettico riguardo l'ultimo provvedimento del Governo: "Credo che sia un provvedimento vessatorio che lascia perplessi quantomeno per le tempistiche. Farlo in pieno ferragosto crea ulteriori difficolt agli imprenditori che gi si erano organizzati per riaprire ovviamente nel rispetto di tutte le norme in vigore".

Ma a preoccupare dopo questa decisione anche il dato riguardante il turismo: "Ci deve essere una gestione differente rispetto ad inizio emergenza anche se il numero di contagi sta risalendo seppur si tratti di casi di ritorno. Il provvidemento del Governo credo sia errato perch per i comuni come il mio il turismo rappresenta l'80% del bilancio e andarlo a bloccare significherebbe creare disagi anche per la stagione invernale".

Poi il sindaco di Portovenere rincara la dose: "Abbiamo gi perso met della stagione primaverile e adesso che le cose stavano andando meglio arriva un provvedimento che, ripeto, per noi non ha senso. La stagione estiva ci permette di mettere in cascina fieno per l'inverno". "Siamo tutti impegnati nel far rispettare le ordinanze e le leggi in vigore" continua Matteo Cozzani. "Mi sembra un po' strano il limite orario delle 18-6, come se il virus fosse solo notturno, anche perch l'obbligo di utilizzare la mascherina in caso di assembramenti c'era gi".

Anche il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco punta il dito sul governo: "Non la soluzione non l'atteggiamento giusto, serve altro per le discoteche. Basta fare dei controlli capillari sul nostro territorio in modo da avere le discoteche aperta in massima sicurezza e non incidere sul turismo. Questa non una soluzione che sposa la nostra visione sul turismo. Potevamo contingentare gli accessi con i controlli. Bastava collaborare diversamente con i gestori ma quello di chiudere a stagione inoltrata un atto di violenza anche per il nostro Tigullio in un momento gi di difficolt. Mi trovo in imbarazzo anche come sindaco, noi abbiamo bisogno di assistenza e controlli. Chiediamo pi forze dell'ordine. Il Governo deve intervenire su questo. Cosa cambia tra il contatto che possiamo avere in piscina rispetto a quello delle discoteche? Ci sono troppe contraddizioni" conclude Bagnasco.

"La prevenzione deve essere alla base di tutto nella gestione dell'epidemia ma alcuni provvedimenti di natura amministrativa dovrebbero essere un po' pi ragionati perch farli a tempo nella gestione di un virus mi sembra un po' singolare" ha concluso. Qualche dubbio arriva anche dal vice sindaco di Albissola Marina Nicoletta Negro spiega: "Noi abbiamo un ottimo rapporto con gli esercenti commerciali, ci sono diverse aziende che operano in questo settore e ci lavorano molte persone. Queste attivit creano assembramento per natura, non il caso di colpevolizzare nessuno, n chi lavoro, n i giovani. Da parte degli esercenti c' stata molta attenzione in questi mesi. Ci sono anche normative che sono inapplicabili. Ora che si fa? Credo che ognuno debba fare la sua parte, piccola o grande che sia".

Decisamente critico con la misura adottata da Roma anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini: "E' difficile da comprendere l'ordinanza, rischiamo di fare confusione. Mi sembra una misura esagerata, bisogna essere un pochino pi equilibrati, bisogna pensare alla nostra economia. Serve dare segnali seri, gridare al lupo al lupo quando il lupo non c' perch poi quando il lupo arriva davvero nessuno ci crede".


Anche il sindaco di Loano Luigi Pignocca appare contrario alla misura messa in campo dal Governo e citando la polemica fatta partire da Linus ha spiegato le perplessit di una decisione che prima ha permesso la riapertura e poi bloccato le attivit che soprattutto lungo la costa ligure ora devono fare i conti con il nuovo stop. "Devo dire che rimango un po' perplesso da questa ordinanza di difficile interpretazione per come stata scritta. Ci siamo affidati al buon senso della persone e non basterebbe altro. Sul discorso movida c' un da fare un'analisi differente. Come ha detto Linus o erano ubriachi prima quando hanno permesso la riapertura o lo sono solo adesso? Gli assembramenti nelle discoteche sono ovvie. Non era pensabile che i ragazzi stessero a un metro di distanza mentre ballano. Devo dire che per noi questo un anno particolare perch abbiamo avuto una quantit di ragazzi che non avevamo negli anni scorsi, credo soprattutto visto la difficolt di andare all'estero. Questo ha creato alcuni disagi per i residenti perch c' stato poco rispetto da parte di tanti di loro. Dovremmo essere tutti pi consapevoli e intelligenti nel rispetto delle regole" conclude il primo cittadini di Loano



Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino commenta: "Capisco i colleghi sindaci delle citt turistiche che fanno della movida l'attrazione turistica. La misura del governo e non sono ammesse modifiche da parte delle regioni. Noi ci adegueremo con la consapevolezza che non possiamo tornare a marzo perch per noi sarebbe davvero una tragedia. Meglio prendere le precauzioni subito invece che correre ai ripari poi. La cura quella di tenere la mascherina e lavarsi le mani. Non vogliamo richiuderci in casa per i prossimi tre mesi" conclude Scullino. 

Anche Andrea Guzzi vice sindaco di Finale Ligure commenta la decisione presa dal Governo: "Abbiamo ancora tanti cittadini e ospiti spaventati dalla situazione. Un provvedimento che era nell'aria. Ci siamo sentiti tutti troppi tranquilli. vero anche che l'Italia sta dimostrando numeri migliori rispetto ad altri Paesi. Questa misura forse tardiva poteva essere fatta prima: molti imprenditori e gestori si sono organizzati per affrontare la stagione con regole del gioco cambiate in corsa. Perci le tempistiche risultano essere sbagliate ed un'azione che destabilizza e crea ulteriori incertezze in un momento gi molto confuso. C' da dire che le risorse umane per il controllo del territorio sono limitate. C' stato anche qualche episodio di chiusura di attivit che hanno mancato nell'osservanza di alcune norme. Si pu fare sempre meglio, questo ovvio ma le forze dell'ordine stanno controllando. Non facile, perch d'estate si tende ad esser pi spensierati" conclude Guzzi.