sport

Dopo la "Strade Bianche", il 25enne fiammingo conquista la Classicissima
2 minuti e 39 secondi di lettura
Dopo la Strade Bianche, Wout van Aert vince la Classicissima con una volata capolavoro. La Milano-Sanremo di agosto, spostata per il Covid-19 come tutto il calendario del ciclismo, passata in Liguria soltanto per i 30 km finali, ha avuto per molti il sapore di occasione perduta: innanzitutto per il vicecampione del mondo Matteo Trentin, uno dei favoriti, caduto rovinosamente poco prima dell’attraversamento di Ormea e costretto al ritiro, con una sospetta infrazione alla clavicola.

CALDO - La corsa era partita dallo Sforzesco poco prima delle undici, con il via effettivo da Trezzano sul Naviglio, per la lunghezza record di 305 km e una temperatura di 40 °C che ha flagellato i corridori lungo il percorso.
FUGA - A caratterizzare la gara, una fuga di sette corridori - Mazzucco e Tonelli (Bardiani), Bais (Androni), Boaro (Astana) Damiano Cima (Gazprom), Carretero (Movistar) Frapporti (Zabù) – scattata subito dopo la partenza. Il vantaggio dopo un’ora e mezza di corsa raggiunge i 7’50”, per assottigliarsi gradualmente col passare del tempo e dei chilometri. Al passaggio da Ormea, i fuggitivi hanno 2’40” sul gruppo.
LIGURIA – Con la discesa dal Col di Nava e l’ingresso in Liguria, cominciano i giochi veri. Le squadre dei favoriti accelerano l’andatura, davanti rimangono in cinque: Bais, Tonelli, Frapporti, Boaro e Cima. Tra i corridori di eccellenza, si segnala un fervido Nibali, vincitore nel 2018 con una spettacolare fuga sul Poggio difesa fin sul traguardo.
RAGGIUNTI – Nel corso dell’attraversamento di Imperia, a 37 km dal traguardo di via Roma, i fuggitivi vengono riassorbiti dal gruppo e la corsa, dopo oltre 270 km, comincia davvero. I grandi si studiano, nell’approssimarsi della Cipressa, uno dei punti storici della Sanremo.
BAGARRE – Sulle prime rampe della Cipressa scatta Vliegen, inseguito da Mosca e Ciccone scudieri di Nibali, capace di guadagnare 18” sul gruppo, a 34 km dall’arrivo. Intanto dopo Trentin escono di scena anche Caleb Ewan e Fernando Gaviria, che perde terreno sulla Cipressa. I corridori accusano la fatica, il caldo soffocante e il chilometraggio grattugiano le energie al gruppo.
POGGIO – Al rientro in pianura, ci prova Daniel Oss a uscire, tallonato da Lutsenko e Mosca mentre si stacca Vliegen. Il gruppo vigila, con tutti i pezzi grossi nelle prime posizioni. A Santo Stefano al Mare, Oss ha 15” di vantaggio ma viene riassorbito. Si va al Poggio, scatta Moscon, lo segue Stybar, i grandi si nascondono ma si marcano a vicenda. Si stacca anche Colbrelli, davanti sono rimasti in cinquanta. Allungano Brambilla e Bennett, scattano Alaphilippe e van Aert, Nibali non riesce a riacciuffare i due.
FORCING – Alaphilippe se ne va sul tratto più duro del Poggio, resiste solo van Aert, il francese si butta in discesa in modo folle, per difendere il vantaggio, con il solo van Aert che riesce a restare in scia. Il gruppo tenta di rientrare. Ma sono il belga e il francese a giocarsela, Alaphilippe (vincitore dello scorso anno) non dà più cambi nell’ultimo chilometro, ma van Aert lancia una coraggiosa volata di testa e si impone di potenza per una ventina di centimetri. Dopo 305 km, non male come distacco.