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Oggi la corsa storica del ciclismo mondiale che modifica il percorso
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L’arrivo è a Sanremo, ma senza pubblico lungo il percorso e senza lunghi tratti di passaggio in Liguria. La classicissima del ciclismo cambia pelle, o meglio percorso. Quella di oggi sarà una Milano-Sanremo diversa dal solito, non solo per il periodo in cui viene corsa, spostata dalla sua data primaverile naturale a causa dell'emergenza Covid che ha interessato il Paese per mesi. Ma anche perché perde un bel pezzo di paesaggi della Liguria. Tutto nasce dalla situazione legata al rispetto delle stesse normative anti contagio. Alla fine i 13 sindaci del Savonese che hanno guidato la rivolta contro la corsa, hanno vinto. Stop al transito della classicissima lungo i loro territori comunali.

Niente Turchino, niente Laigueglia, niente Capo Mele, nessun passaggio a Capo Cervo e neppure a Capo Berta, tagliati in un colpo solo 127 km di percorso ligure. Si passa più in là, in piemonte Asti, Alba, Fossano e il colle di Nava verso Imperia. Si salvano la Cipressa e il Poggio. In Liguria resteranno soltanto gli ultimi 40 km da Imperia a Sanremo con multe salate per chi non rispetta la distanza di sicurezza e assiste a passaggi periferici, previste sanzioni che possono arrivare anche a 3mila euro. Mai era successo che nella centenaria storia della corsa il percorso venisse cambiato. A motivare la scelta dei comuni del savonese l'impossibilità di avere a disposizione la quantità di personale adatto per evitare assembramenti lungo il percorso, ma non solo. Il problema è anche un altro, e guarda caso in Liguria riguarda la situazione viabilità. L'8 agosto è giornata da bollino nero sulle autostrade, quelle liguri vivono da mesi il caos cantieri tra chiusure scambi di carreggiata e ore e ore di coda, bloccare l'Aurelia, seppur per un tempo limitato, nel fine settimana dove si attende l'arrivo di turisti lungo la Riviera avrebbe rischiato di mandare ancora ancora più in tilt la viabilità stradale. E allora si cambia.

Intanto a Capo Berta a Sanremo si rende omaggio a un pezzo di storia italiana del ciclismo: è infatti stato inaugurato un busto che ricorda Felice Gimondi, campionissimo scomparso il 16 agosto del 2019 a 76 anni, protagonista negli anni '70 della classicissima con una secondo posto nel 1971, un terzo nel 1973 e finalmente la vittoria della corsa nel 1974 battendo i belgi Eric Leman e Roger De Vlaeminck rispettivamente secondo e terzo in quell'edizione della corsa. 

IL PERCORSO FINALE - I chilometri da percorrere saranno 305, i primi 130 circa pianeggianti da Milano a Rocchetta Belbo dove inizia la salita di Niella Belbo che si conclude a 138 dal traguardo, breve tratto di discesa poi strada leggermente in salita verso il Colle di Nava, ma la parte più dura sono gli ultimi 3 chilometri. Scollinamento a 70 dal traguardo e si entra nella provincia di Imperia si arriverà direttamente alla Cipressa. Sono 5.6 chilometri ad una media del 4.1% e massime del 9%. In cima mancheranno 22 chilometri, breve discesa e poi approccio al Poggio che inizia a 10 dal traguardo: 3.7 chilometri al 3.7% e massime dell’8%. Salita per scattisti, poi la discesa tecnica verso Sanremo fa il resto fino a 2 dal traguardo dove si imbocca Corso Cavallotti, poi Corso Raimondo e arrivo in via Roma.

I FAVORITI - L'edizione numero 110 venne vinta dal francese Julian Alaphilippe. Quest'anno è tutto da vedere, in caso di attacco alla Cipressa i favoriti potrebbero essere il siciliano Nibali, il toscano Bettiol o i belgi Van der Poel, Gilbert, Van Avermaet, ma attenzione anche a Teuns, Valverde, Kwiatkowski e Van Aert. Se invece la classicissima 'declassicizzata' dovesse risoversi all'arrivo allora i nomi nel taccuino da segnare sono quelli dello stesso Alaphilippe, Sagan, Viviani, Demare, Kristoff e Gaviria. Che la corsa abbia inizio.