Il presidente Figc Gabriele Gravina ha nominato Marcello Lippi, ct campione del mondo 2006 e terzo di sempre dopo Pozzo (1934 e 1938) e Bearzot (1982), direttore tecnico della Nazionale italiana. Per l'ex capitano della Sampdoria, che in blucerchiato nei primi anni Ottanta aveva cominciato la carriera di allenatore alla guida della Primavera, si tratta della terza esperienza in Nazionale.
Dopo il biennio 2004-2006, concluso trionfalmente a Berlino, Lippi era stato infatti richiamato in azzurro dopo l'eliminazione agli Europei austrosvizzeri della squadra di Donadoni, ma l'avventura sudafricana dei "reduci" di Germania si era conclusa con una sfortunata eliminazione al primo turno, in un girone con Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda.
Il ritorno di Lippi è stato interpretato in alcuni ambienti come una sorta di "commissariamento" dell'attuale ct Roberto Mancini, che pure ha inanellato una serie record di vittorie nella fase di qualificazione all'Europeo slittato al prossimo anno, e che rappresenta un altro "monumento" sampdoriano in azzurro insieme con Gianluca Vialli, capodelegazione della Nazionale nel ruolo che fu di Gigi Riva.
Mancini, riferisce la stampa sportiva più accreditata presso i protagonisti della vicenda, sarebbe stato informato del ritorno di Lippi soltanto a fatto compiuto, circostanza che certo non lo avrebbe riempito di entusiasmo. Tanto che Antonello Valentini, storico ex dirigente del Clan Italia, commenta: "Mi auguro che Gravina abbia fatto bene i conti. Lippi è un valore aggiunto per la Nazionale e la Federazione ma si deve chiarire bene il rapporto con Mancini, che non può accettare tutoraggi. Gravina però - dice a TMW - saprà far ragionare i due, con un vantaggio complessivo per tutto il club Italia".
Lippi era stato già contattato dalla Figc ai tempi della gestione Tavecchio, per un ruolo di supervisione del lavoro dell'altro ex sampdoriano Ventura, ma l'operazione si era rivelata impossibile perché le norme federali proibivano l'ingresso nei ruoli federali di un tecnico con un parente procuratore in attività, ovvero proprio il caso di Lippi il cui figlio Davide è l'agente di numerosi calciatori. Ma nello scorso maggio l'incompatibilità è stata rimossa e Lippi può così tornare in azzurro.
E Mancini? Il rapporto personale con Lippi è ottimo, ma il modo dell'arrivo dell'illustre predecessore è stato poco convincente. Difficile che si arrivi a una rottura immediata, tanto più che Mancini è convinto di poter arrivare in fondo all'Europeo, che l'Italia non vince dal 1968. Ma è probabile che dopo il torneo continentale l'attuale selezionatore prenda in con siderazione alcune offerte dalla Premier, dove il titolo vinto con il City nel 2012 gli assicura tuttora una quotazione molto alta.
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Lippi direttore tecnico della Nazionale, Mancini si sente "commissariato"
Due ex sampdoriani in azzurro e la convivenza potrebbe risultare problematica
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