Ci ha pensato il consiglio dei ministri a imporre a Liguria e Puglia la doppia preferenza di genere alle prossime elezioni regionali. "Il Consiglio regionale ha provato a cambiare la legge elettorale, abolendo il listino e inserendo la doppia preferenza di genere, operazione di cui ero particolarmente fautore", ha commentato il governatore Giovanni Toti. (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)
Non è stato fatto prima perché "tutti i partiti presenti nell'assemblea ligure non hanno trovato un accordo. Ecco perché trovo fuori luogo il plauso dell'onorevole Andrea Orlando, dal momento che il Pd ha esattamente le stesse colpe di tutte le altre forze politiche liguri. Non c'è proprio nulla di cui bullarsi". La richiesta della doppia prefererenza, raccontano fonti dell'esecutivo, arriva dal ministro Francesco Boccia e "l'imposizione riguarda le Regioni chiamate al voto e ancora inadempienti: Liguria e Puglia", aveva commentato ironicamente Orlando. Frasi che non sono piaciute al governatore dem Michele Emiliano.
''Considero l'intervento del Governo" a favore della introduzione della doppia preferenza di genere "una bellissima notizia, un atto legittimo e di assoluta condivisione, visto il mancato adeguamento del consiglio regionale. Lo avevo io stesso suggerito nelle settimane scorse al Governo, in diversi colloqui con il presidente Conte e il ministro Boccia. Spero e auspico che il prossimo consiglio regionale possa avere una grande presenza femminile'', ha commentato Emiliano.
Per capire come cambieranno le strategie nella formazione di liste e listino, il premio di maggioranza dei sei consiglieri nominati direttamente dal candidato presidente vincitore della consultazione, si dovrà attende l'atto formale da parte del Governo. "Aspettiamo di capire che cosa prevedono nel dettaglio le norme e faremo le nostre valutazioni. Immagino che anche la formazione del listino dovrà adeguarsi alla doppia preferenza. Poi, magari, questa decisione del cdm ispirerà le forze politiche del Consiglio regionale, in zona molto Cesarini, a nuove valutazioni sulla riforma regionale", ha concluso il governatore Toti.
"C'è chi delle donne si ricorda solo in campagna elettorale, chi come noi durante tutta l'attività parlamentare. Alle ultime competizioni Regionali abbiamo candidato quattro donne, però, detto questo, io non credo alle quote rosa: una donna se è brava vale, un uomo se è bravo vale, le donne non sono dei panda", ha commentato il segretario della Lega, Matteo Salvini. Per Laura Boldirini (Pd), invece, "viene una spinta importante affinché in tutte le Regioni, a iniziare dalla Puglia e dalla Liguria chiamate prossimamente alle urne, venga introdotta la doppia preferenza di genere, come prevede la legge del 2016 e come chiede la Costituzione all'articolo 51".
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Regionali, il Cdm: "Doppia preferenza di genere anche in Liguria e Puglia"
I partiti in assemblea regionale non avevano trovato l'accordo
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