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La squadra aggrappata a Ranieri e Quagliarella, la società in attesa di conoscere il suo destino
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La Sampdoria riparte dalla doppia trasferta, a Milano e Roma. Di peggio, per una squadra che deve salvarsi, non poteva esserci. Ma è inutile piangersi addosso, l’importante è raggiungere l’obiettivo della permanenza in serie A e in questo senso credo che il doppio confronto con Bologna e Lecce potrà dire molto di più.


Sui blucerchiati grava l’incognita Covid: tanti giocatori sono stati colpiti e Ranieri ha detto a chiare lettere che alcuni di loro faticano a recuperare dopo l’allenamento. Speriamo che alla lunga questo non incida sulle loro prestazioni. Purtroppo la rosa è assai risicata, al massimo tredici elementi su cui fare reale e concreto affidamento. Pensiamo, con rispetto parlando e guardando solo al curriculum, che il portiere di riserva è Seculin, la prima alternativa ai difensori titolari è Chabot e dietro a Quagliarella (acciaccato) e Gabbiadini (reduce dal virus) ci sono La Gumina e Bonazzoli, spesso riserve anche in serie B.


E’ altrettanto vero che si riparte da zero o quasi e non è che il Lecce, per non dire Brescia e Spal, abbiano un organico superiore, anzi. Il Genoa ha operato bene sul mercato di gennaio e con Perin, Soumaouro, Masiello e Berhami si è un po’ aggiustato. Ma per ora resta comunque dietro in classifica. Nella spirale potrebbe essere risucchiato anche qualcun altro, Torino in primis. La Sampdoria dovrà vivere le partite con Inter e Roma come bonus, senza farsi prendere dall’ansia in caso di possibili risultati negativi. Poi, si vedrà.


Sarei stato più tranquillo se la società avesse già raggiunto con la squadra l’accordo sul taglio degli stipendi. Invece, da alcune ricostruzioni giornalistiche, sembra che Ferrero abbia fatto come Totò con il maggiordomo: “Domani ti pago” (ripetuto ogni giorno). Confidiamo sulla professionalità e sulla lealtà dei giocatori. Che vengono troppo spesso esaltati o criminalizzati oltremodo: un pizzico di equilibrio non guasterebbe.


Indubbiamente un calcio senza tifosi è un altro calcio, oltre che surreale. La finale di Coppa Italia è stata agghiacciante, ben oltre l’aspetto tecnico piuttosto povero: un cantante piovuto da Marte che non conosceva l’Inno di Mameli e messo lì solo in nome dell'insopportabile politicamente corretto (umiliante, se uno è bravo e adeguato lo è indipendentemente dal colore della pelle, così come il contrario), una coreografia virtuale e soprattutto sponsorizzata che ha avuto come risultato quello di rovinare gli occhi ai telespettatori e far incazzare gli ultrà, feste di piazza in barba a qualunque norma di sicurezza. Insomma, il pallone italiano continua a dare il peggio di sé, sia a livello (dis)organizzativo che di immagine. Ma questo lo sapevamo già, soprattutto lo sanno bene tifosi come gli ultrà: quelli della Samp si ritroveranno domenica alle 18 simbolicamente sotto la Gradinata Sud per levare la loro voce.


Non a caso in questo mondo del pallone così sui generis, come aveva detto a suo tempo Garrone con quella che si è rivelata una lugubre profezia, uno naif come Ferrero si muove con disinvoltura. E qui mi pongo il secondo problema: la Sampdoria riparte, sì. Ma verso dove? Non lo so, sinceramente. Tralascio un attimo le questioni giudiziarie, anche perché a tempo debito ne comunicherò ufficialmente una. Sicuramente in questa fase nessuno sano di mente (e di palanche) comprerebbe la società senza conoscerne il destino sportivo sul campo. Al quale è in parte legato anche quello di Ferrero, che regge il club con ricavi tv e plusvalenze. Di conseguenza non andrei dietro a voci variamente assortite. Che io sappia, lui attraverso il commercialista Vidal e magari anche il potenziale nuovo membro del cda Panconi (sempre che davvero Romei sia al capolinea), sta tentando una via di uscita per conto proprio, cercando soggetti interessati alla Samp.


Qualcun altro (uno dall’estero ed uno in Italia) segue da mesi il corso degli eventi della Sampdoria (in gergo, si dice "sta alla finestra"). Mentre Edoardo Garrone, per quanto sia il “peccatore originale”, non ci pensa proprio a rimettersi in gioco. Pur sapendo che gli effetti di un dissolvimento del sogno Sampdoria potrebbe ritorcersi contro di lui, fattore questo che "gioca" da sempre a favore di Ferrero.


Vale la pena, si fa per dire, concentrarsi sul campo, almeno per adesso. Tanto non scappa nessuno. In bocca al lupo a Ranieri, Quagliarella ed anche Audero: la salvezza passa soprattutto attraverso la loro esperienza, capacità e freddezza. Non sparate sul portiere al primo, inevitabile errore. Tanto non servirebbe a nulla, oltre ad essere ingeneroso ed il mercato (chissà quale) ci sarà a settembre. Dovunque seguirete (o non seguirete) le partite (noi ci saremo, in diretta su Primocanale, per raccontarle in maniera stravagante e nuova con il contributo di tanti cuori blucerchiati), cantate, cantate. E' la forza che fa l'Unione.