cronaca

L'indagine era partita dopo il crollo di calcestruzzo dalla volta della galleria Berte'
1 minuto e 57 secondi di lettura
Anche per le gallerie i report sarebbero stati edulcorati, sarebbero stati dati voti bassi rispetto al reale degrado dei tunnel del tratto autostradale ligure. Un modus operandi già svelato per i viadotti e che, secondo la Procura di Genova, sarebbe stato ripetuto. E così i magistrati genovesi hanno iscritto nel registro degli indagati per falso dieci tra tecnici ed ex dirigenti di Spea, la società del gruppo Atlantia che si occupava di ispezioni e manutenzioni per conto di Autostrade per l'Italia.

L'indagine era partita dopo il crollo di calcestruzzo
dalla volta della galleria Bertè, in A26, lo scorso 30 dicembre. Negli ultimi giorni i finanzieri del primo gruppo hanno acquisito i report delle ispezioni delle società incaricate da Autostrade, dopo che Spea era stata silurata. Per i magistrati, il motivo dei voti inferiori sarebbe riconducibile all'esigenza, dettata dal vecchio management di Autostrade, di risparmiare sulle manutenzioni visto che nell'asset societario erano entrati nuovi soci tedeschi e cinesi, ed evitare la chiusura delle infrastrutture. Una tesi, in particolare sulle ispezioni edulcorate nei viadotti, confermata dalla Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui ha respinto il ricorso di Antonino Galatà, ex ad di Spea indagato per il crollo del Morandi e per i falsi sui viadotti, contro la sospensione per un anno dai pubblici uffici.

Secondo gli Ermellini, Galatà avrebbe "avallato
la strutturale mancanza di verifiche effettive", e hanno ritenuto "plausibile e logica" la ricostruzione del riesame di Genova dei fatti contestati a Galatà per cui i report falsi erano "una vera e propria scelta strategica aziendale di contenimento dei costi". Secondo quanto rilevato dai pm, i nuovi report si discosterebbero, anche di parecchio, rispetto a quelli compilati dalla vecchia società. Secondo i magistrati, in pratica, per le gallerie ci sarebbe stato lo stesso modus operandi adottato per i report 'edulcorati' sui viadotti. I nuovi report, invece, avrebbero evidenziato gravi problemi strutturali dovuti a una presenza di calcestruzzo minima, ridotta anche del 90%.

Nelle scorse settimane Autostrade ha deciso autonomamente, ove è stato necessario, di chiudere alcune gallerie della rete. E ha ha elaborato un protocollo di intervento, perfezionato anche con il Mit, che successivamente e' diventato un protocollo di riferimento a livello nazionale. Anche questa settimana, intanto, l'ispettore Placido Migliorino, mandato in Liguria dal Mit, ha proseguito le ispezioni sulla rete.