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Gravina e Lega di A ai ferri corti, società di B in subbuglio: il calcio va verso una lunga estate calda
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 Domani sarà il giorno del giudizio, con la probabile spaccatura finale tra Lega e Figc sull'esito dei campionati. Le società di serie A hanno votato a larga maggioranza (16 favorevoli e 4 astenuti) per il blocco delle retrocessioni in caso di nuovo stop, ma in Consiglio Federale il presidente Gravina può contare su 18 voti su 21 per ribadire la sua linea: si va avanti fin che si può, poi decide l'algoritmo, ovvero un modello matematico fondato sulle prestazioni fin qui rese dalle squadre (media punti e gol fatti in casa e fuori, “peso specifico” delle reti sempre da ospitante o in trasferta), per giocare virtualmente le partite mancanti.


A promuovere la campagna per il sostanziale annullamento della stagione interrotta l'8 marzo, nell'eventualità di nuovi contagi di calciatori, sono state – forse non del tutto casualmente – alcune società oggi in bilico sul filo sottilissimo tra salvezza e retrocessione: Sampdoria, Torino e Udinese, subito seguite da Lecce e Genoa. Le altre si sono accodate forse per salvaguardare l'unità di facciata della Lega di A, in vista della battaglia di domani in Consiglio Federale.

Ma l'idea del blocco delle retrocessioni e del mantenimento del formato a 20 squadre, senza allargamento a 22 o 23 iscritte, ha provocato la prevedibile sollevazione della Lega di Serie B. Il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe, che tra le altre cose dal 2016 è vicepresidente di Confindustria, ha già minacciato un'azione legale collettiva per richiesta danni in base all'articolo 2043 del codice civile, soluzione che scavalcherebbe l'accorgimento di Gravina sulla sospensione temporanea della giustizia sportiva con deferimento dei ricorsi al Tar del Lazio.
A cavalcare la tigre anche il sempiterno Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento, la cui squadra locale al momento dello stop nel campionato di B aveva 22 punti di vantaggio sulla terza classificata. “L'ipotesi di bloccare le retrocessioni dalla Serie A nella eventualità di un nuovo stop del campionato – mette le mani avanti Mastella - ci mette in allarme e ci desta non poche preoccupazioni. Saremmo di fronte ad un comportamento eticamente e sportivamente disdicevole verso il quale ci muoveremo, se così fosse, con azioni legali chiamando a raccolta in maniera democratica tifosi e sportivi. Denunceremmo nelle sedi competenti sia degli organi sportivi giurisdizionali italiani e internazionali sia alla magistratura ordinaria e amministrativa cose che non hanno né capo né coda”. Ci sono tutte le premesse per una lunga estate calda, più calda di quella del film, solo che a scriverla non sarà Faulkner ma Gravina e Lotito e al posto di Paul Newman e Orson Welles ci saranno Stirpe e Mastella.