cronaca

L'amministratore delegato di Webuild: "I soldi per costruire ci sono"
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"Ricostruiamo l'Italia sul modello Genova, i soldi ci sono già ma non sappiamo usarli". A dirlo è Pietro Salini, amministratore delegato del più importante gruppo italiano di costruzioni, appena ribattezzato Webuild, con 70mila occupati tra diretti e indiretti e lavori in 55 Paesi. "I soldi ci sono, si trovano. Ora con l'intervento dell'Europa, i 173 miliardi annunciati, ne arrivano probabilmente più di quanti l'Italia si aspettava. Il problema è avere la capacità di spenderli e in che modo. Le cose si possono affrontare se si ha una visione del futuro. Ecco, io credo che un Paese come il nostro, che ha fatto la storia del mondo, debba avere una visione. E non accontentarsi di quello che c'è. Bonomi ha invocato la necessità di riforme strutturali o l'Italia non ce la farà e perderà di nuovo il treno della crescita diffusa", ha proseguito.

L'azienda di cui Salini è amministratore delegato ha realizzato insieme a Fincantieri il progetto di Renzo Piano ricostruendo il nuovo viadotto che risorge dalle ceneri del ponte Morandi a Genova, dopo l'indecente e drammatico crollo che il 14 agosto del 2018 ha provocato 43 vittime. "Per me è stato un grande onore aver partecipato alla costruzione del ponte. Abbiamo dimostrato che si possono realizzare opere pubbliche bene, rispettando la legge, in tempi record, facendo lavorare tanta gente. Da Genova è partita una rivoluzione culturale. Le regole ordinarie hanno portato alla perdita di oltre 650mila posti nel nostro settore e al fallimento di 120mila imprese. In Italia per infrastrutture negli ultimi quattro anni si sono spesi solo 4 miliardi di euro, niente. Siamo sicuri che vogliamo difendere questo sistema?".