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Il nome del presidente della comunità ebraica di Genova bruciato da 'fuoco amico'?
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Una data per le elezioni regionali in Liguria ancora non c'è. In attesa che Roma metta un segno definitivo sul calendario, nel centrosinistra prosegue il balletto dei nomi sullo sfindante del governatore uscente Giovanni Toti. I colpi bassi sono all'ordine del giorno, ultimo in ordine di tempo il 'fuoco amico' sulla candidatura dell'avvocato Ariel Dello Strologo. Per qualcuno 'sussurata' in anticipo per accendere un falò sotto i piedi del presidente della comunità ebraica genovese. Il M5s Liguria ne ha di fatto stoppato il nome negando ci sia mai stato un ragionamento in tal senso. (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)

Al netto dei rumors, delle fughe in avanti e delle smentite, i contatti tra il capo politico del M5s Vito Crimi e il vicesegretario del Pd Andrea Orlando proseguono. Con le 'truppe in campo' si ragiona su una candidatura unitaria, un candidato 'istituzionale' che possa strappare la presidenza al centrodestra. Il consigliere regionale Andrea Melis è parte in causa nel M5s della 'trattativa' per definire un programma condiviso tra pentastellati e Pd.

Sembra che alle elezioni regionali il centrosinistra in Liguria schieri l’avvocato Ariel Dello Strologo contro il governatore uscente Giovanni Toti, una scelta condivisa tra Pd e M5s…

“Diciamo di no. Diciamo che evidentemente c’è stata una fuga di notizie dall’altra parte perché noi come M5s non abbiamo fatto nessun tipo di incontro in questa fase di discussione del candidato con gli altri soggetti della coalizione. Il confronto su questo punto per noi del M5s è ancora aperto e nei prossimi giorni lo affronteremo con tutti gli altri soggetti della coalizione, compreso ovviamente anche il Pd”.

Rumors all’interno del Partito Democratico in Liguria però hanno confermato che un incontro tra dem e M5s, alla presenza dello stesso avvocato Dello Strologo, ci sarebbe comunque stato per parlare di candidatura. Ci sono forse squadre pentastellate diverse?

“Lo escludo. L’unica squadra autorizzata a dialogare col Pd è quella composta dal sottoscritto, dal consigliere comunale Luca Pirondini, dai deputati Marco Rizzone e Roberto Traversi. Ognuno di noi rappresenta una parte del Movimento 5 Stelle a vari livelli istituzionali e il nostro riferimento ultimo è Vito Crimi. Al nostro capo politico spetterà la decisione finale sulla base di un report con informazioni che noi ci siamo presi l’incarico di trasmettere. Innanzi tutto sui temi, quindi la convergenza sul programma, poi una reportistica sui nostri profili ideali che sottoporremo sia a Crimi, sia ai nostri interlocutori della possibile coalizione”.

Caratteristica del M5s è la capacità di mandare messaggi chiari e senza giri di parole al suo elettorato. Operazioni come questa non rappresentano una specie di mazzata al cuore per i militanti pentastellati visto che neanche tanto tempo fa li avreste coinvolti con la piattaforma Rousseau…


“Questa è una sfida. E’ un esperimento unico o quasi nel panorama nazionale. Siamo tutti consapevoli che stiamo facendo dei passi su un terreno inesplorato. Però ricordo a tutti che ci è stato dato un mandato dagli iscritti su Rousseau a cui è stata posta la domanda e a cui loro hanno risposto. I processi credo siano più chiari di come vengono interpretati in questo momento. C’è un capo politico al quale si fa riferimento che non esime, peraltro, dal fare poi valutazioni successive senza escludere a priori un ritorno alla piattaforma Rousseau. Ciò che conta è che c’è un gruppo con nomi che vi ho elencato, costoro hanno un incarico che stanno svolgendo anche in modo propedeutico. Poi ci sono le istanze da tutti i membri della coalizione e ognuno esprime giustamente le proprie preferenze verso un soggetto o verso l’altro. Sembra che si dimentichi, ma per il M5s il programma è fondamentale. Il candidato presidente diventa garante dell’attuazione di un programma e della tenuta della coalizione. Una forma nuova alla quale tutti noi ci stiamo approcciando”.

Quando raggiungerete la quadra sul programma condiviso, il M5s in Liguria lo metterà ai voti sulla piattaforma Rousseau per capire sei i militanti approvano il ‘contratto di governo’?


“Non posso prevedere se si farà questa scelta o meno. Abbiamo fatto un percorso di condivisione con tutti i nostri consiglieri comunali e municipali a cui abbiamo illustrato i lavori allo stato dell’arte soprattutto dal punto di vista del programma. Lo stesso percorso lo abbiamo fatto con i colleghi parlamentari. Dopodiché se troveremo una convergenza piuttosto sostenuta e condivisa credo che possa essere evitato anche l’eventuale ricorso a Rousseau. Se invece ci sono punti di vista differenti potrebbe essere utilizzata anche la piattaforma”.

Il nome di Ariel Dello Strologo, stimato avvocato e presidente della Comunità ebraica a Genova, come candidato della coalizione di centrosinistra contro Toti è ancora spendibile per il M5s?

“Premetto che la persona non si discute, né per qualità professionali, né per la caratura. E voglio che sia chiaro. Dal punto di vista della sua spendibilità però torno a dire che non è il M5s che ha fatto trapelare un nome che al tavolo non è stato posto perché non c’è ancora stato un tavolo in cui si è parlato di candidature. Vorrei che fosse altrettanto chiaro. Tutto il resto fa parte di idee, congetture, proposte. Però non è stato trattato ancora il nome del candidato. Quado ci sarà metteremo giù le carte e ognuno farà il suo percorso e i propri ragionamenti”.

Quindi nessuna pregiudiziale del M5s Liguria sull’avvocato Dello Strologo…

“Le pregiudiziali sono verso quelle persone che hanno dei passati particolarmente discutibili e criticabili. Dal punto di vista personale non posso porre nessuna pregiudiziale a nessuno. Ripeto che dobbiamo individuare la figura migliore, che sia garante di un programma che ritengo molto valido e coerente a ciò che vuole il Movimento 5 Stelle, e che soprattutto sia in grado di tenere in piedi una intera coalizione che ha anime molto differenti”.

In realtà alcuni nomi ci sono già sul tavolo come quelli del giornalista Ferruccio Sansa e del professore Aristide Massardo, apprezzati anche da LeU mentre evidentemente il Pd va avanti per la sua strada…


“Vedremo nei prossimi tavoli che saranno a brevissimo. Osservo solo che il tempo scorre ma c’è stato un lockdown che ha frizzato per due mesi e mezzo tutto quanto. E’ un dato di fatto e bisogna valutare che prima c’erano ben altre priorità”.

Secondo il M5s bisognerebbe votare per le Regionali in Liguria prima o dopo il 20 settembre?


“Rumors di corridoio ci indicano che si voterà dopo il 20 settembre, secondo me è giusto rimanere nella metà di settembre”.