politica

Scontro a distanza sui social tra vice segretario Pd e vice ministro M5s
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Nella maggioranza di Governo riesplode il caso Autostrade, una guerra senza mezzi termini a colpi di post e comunicati. Dopo l'annuncio da parte di Atlantia di un possibile stop agli investimenti in mancanza della garanzia statale prevista dal decreto Liquidità per un prestito da 2 miliardi, torna al centro del dibattito politico la revoca delle concessioni. il ministro Paola De Micheli (Pd) ha scelto di non replicare direttamente. Ma ambienti del Ministero dei Trasporti hanno definito  "inaccettabile" il comunicato di Atlantia e "il sapore di ultimatum" che ne traspare.

Mentre il ministro tace, il suo vice Giancarlo Cancelleri (M5s) ha ingaggiato un botta e risposta non proprio diplomatico: "Autostrade, quelli del crollo del ponte di Genova, quelli che si sono macchiati delle 43 vittime, quelli che non hanno neanche chiesto scusa", ha scandito in una diretta Facebook in cui ha parlato esplicitamente di "ricatto" da parte della controllata del gruppo Atlantia. Il pentastellato si è rivolto quindi agli alleati di Governo: "Ecco quello che penso e che pensa il M5s: abbiamo perso solo tempo, revochiamogli le concessioni. Questa non è gente seria, non è gente che vuole mettersi a dialogare in modo serio". In altri tempi una questione così spinosa si sarebbe risolta in Consiglio dei ministri, ora invece il vertice si sposta sulle diverse piattaforme social con scambi a distanza tra ministri, vice e sottosegretari che evidentemente non si parlano nelle sedi istituzionali preferendo la 'piazza'.

L'affondo di Cancelleri non è rivolto solo ad Atlantia. Il vice ministro sicialiano ha chiamato in causa direttamente la sua 'superiore' De Micheli. "Il ministro ha questo dossier dove ha fatto insieme con Autostrade una sorta di trattativa. Non lo conosce nessuno. Ebbene che lo tirasse fuori, cominciamo a parlarne. E' inutile che ci giriamo intorno. Il tempo è scaduto". Il Mit quindi replica: il dossier sulla possibile revoca della concessione ad Autostrade "è chiuso" e la ministra "lo ha inviato da tempo" al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La decisione finale, viene ribadito, "sarà collegiale perché si tratta di una decisione politica".

La 'rissa istituzionale' ha portato il governatore ligure Giovanni Toti a intervenire a gamba tesa sulla situazione. La Liguria è la regione che più di ogni altra paga il comportamento di Autostrade per l'Italia da un lato e i continui rimandi del Governo sulle decisioni da prendere a quasi due anni dal crollo di Ponte Morandi con tutte le sue vittime. "Il Ministro delle Infrastrutture De Micheli litiga con il vice ministro Cancelleri che annuncia per la duecentesima volta in due anni di voler ritirare le concessioni ad Autostrade! Il Pd ligure che rinuncia alla Gronda per allearsi al Movimento 5 Stelle e salvare forse qualche poltrona. Italia Viva vuole un piano nazionale per i cantieri, ma si allea con i grillini che non vogliono le infrastrutture. E dai basta chiacchiere, la Liguria è stufa di aspettare e fare lo slalom tra cantieri", scrive Toti su Facebook. "Si ritirino le concessioni o si facciano fare gli investimenti. Basta giochini sulla nostra pelle", ha ribadito.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, nel mirino di Atlantia? Il Movimento 5 Stelle è sugli scudi. "Il governo italiano non si piega ai ricatti", ha tuonato Buffagni. "A me interessa il rispetto che un'azienda privata deve avere di uno Stato sovrano e del suo popolo". Anche il Pd non gradisce il diktat e invita Atlantia ad abbassare i toni attraverso il vice segretario Andrea Orlando. "Da ligure dico" ad Autostrade "che sarebbe meglio evitare ultimatum e ricatti. Questo lo dico senza voler precludere alla possibilità di un prestito, ma dopo tutto quel che è avvenuto bisognerebbe che si cambiasse e evitare certi toni", spiega, ipotizzando che per un eventuale prestito bisognerebbe risolvere il contenzioso e trovare una quadra rispetto agli impegni presi dal concessionario sulle tariffe. Orlando quindi non chiude la porta ad Atlantia, aprendo il fronte a uno scontro al 'categorico' Movimento 5 Stelle. Un puzzle da comporre in vista (soprattutto) delle prossime elezioni regionali in Liguria.